Per scavalcare le lunghe liste d’attesa in Chirurgia all’ospedale Villa Sofia bastava avere un amico o un medico compiacente al pronto soccorso che truccava il referto d’ingresso segnando una diagnosi gravissima falsa. Dopo il primo caso, segnalato alla direzione, uno dei medici Luan Maria Maxhuni, cugino di madre Teresa di Calcutta, ha capito che c’era qualcosa che non andava nel reparto diretto da Vincenzo Mandalà.

Dopo il secondo e terzo caso, ha deciso di sporgere denuncia: Mandalà e i medici Gioacchino Taormina e Giacomo Fabio Cuccia sono finiti sotto processo per falso. Questa mattina il medico Mandalà ha negato ogni responsabilità, dicendo di aver agito solo nell’interesse dei pazienti. In un caso, uno dei pazienti refertati da Mandalà è riuscito a scavalcare sei persone in attesa di intervento per carcinoma.

“Anche se quel paziente non aveva un tumore maligno – ha spiegato l’imputato – era comunque necessario l’intervento perchè si sarebbe ammalato entro sei mesi”. Agli atti del processo, istruito dal pm Amelia Luise, ci sono anche le registrazioni delle voci dei pazienti fatte da Maxhuni: loro stessi dicono di non avere nulla e che era stato Mandalà a invitarli a presentarsi al pronto soccorso garantendogli che sarebbero stati portati di corsa in sala operatoria. Il processo è stato rinviato al 4 luglio.