Volevano fare una bravata,hanno preso un’auto per fare un giro e invece sono caduti in mare dalla banchina del porto e sono morti due minorenni di 13 e 14 anni di Ustica.

I due ragazzini L. B. e S. F., residenti nell’isola, hanno preso la Panda di un pensionato e hanno perso il controllo del veicolo mentre viaggiavano lungo la banchina. Sono immediatamente intervenuti i sommozzatori della società “Diving Barracuda” che sono riusciti a estrarre i corpi dei minorenni dall’auto e subito sono stati portati in camera iperbarica, ma non c’è stato niente da fare, erano già morti per annegamento. I carabinieri e la Capitaneria di porto hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente. Secondo la ricostruzione della Guardia medica di Ustica i due ragazzini, uno di origine tunisina l’altro usticese, sono saliti sulla Panda dopo averla trovata con le chiavi inserite nel cruscotto. Dopo aver percorso un breve tratto di banchina al porto, hanno perso il controllo del mezzo e sono finiti in mare.

L’auto giace capovolta a pochi metri dalla riva, in un fondale di non oltre 5 metri. Il ragazzo tunisino è figlio di un immigrato che lavora da anni come artigiano ad Ustica, l’altro è figlio dell’autista dell’ambulanza della Guardia medica dell’isola che, ignaro che una delle vittime era il figlio, è accorso immediatamente per prestare soccorso. Giunto sul posto l’amara scoperta.

“Erano nel portabagagli posizionato verso l’alto rispetto al fondale, forse in cerca di una bolla d’aria” racconta il  soccorritore che ha estratto i corpi dei due ragazzini. Fabrizio Catalano, 27 anni di Palermo, istruttore subacqueo, uno dei titolari del Barracuda Diving Ustica racconta: “Stavamo tornando da una immersione notturna quando, al rientro nel porticciolo, quello più interno, per le piccole imbarcazioni, abbiamo visto lampeggianti e abbiamo sentito richieste di aiuto. Abbiamo girato il gommone verso il molo più esterno dove attracca l’aliscafo, mi sono rimesso l’attrezzatura e mi sono precipitato sott’acqua – racconta Catalano – saranno passati al massimo otto minuti dal momento dell’incidente. Ho visto l’auto sottosopra con il cofano verso il basso e il portabagagli verso l’alto, Il lato del passeggero ridossato alla banchina”. Nell’auto, secondo il racconto del subacqueo, non c’era traccia di alcolici. In un minuto i corpi erano sulla banchina ma gli esperti istruttori, abilitati anche al soccorso, hanno capito da subito che i polmoni erano pieni d’acqua. Dalla posizione dell’auto si ipotizza che la caduta sia avvenuta in retromarcia. Il possessore dell’auto viene sentito in queste ore dai Carabinieri.

La procura di Palermo ha aperto un’indagine. I pm ipotizzano il reato di istigazione al suicidio a carico di ignoti: un’ipotesi solo formale che consente ai magistrati di svolgere gli accertamenti tecnici e di sentire i testimoni. Le indagini sono state delegate ai carabinieri. Lunedì arriveranno a Palermo i campioni di sangue prelevati dai cadaveri per accertare eventuali assunzioni di stupefacenti.

Dalle prime indagini non sembra ci siano stati ritardi nei soccorsi che, anzi, sarebbero stati tempestivi. Il pm Renza Cescon e l’aggiunto Maurizio Scalia, che coordinano l’indagine, escludono dunque l’ipotesi di omicidio colposo. Ancora prematuro al momento pensare a un accertamento di responsabilità a carico dei genitori delle vittime per omessa vigilanza di minori. Intanto il parroco di Ustica si è detto pronto a celebrare già domani i funerali.

Non si danno pace i genitori dei due ragazzini che avevano finito le scuole medie. “Un dramma inimmaginabile. Non c’è una spiegazione”, dicono dalla comunità che ha assistito tutta la notte i genitori dei ragazzi nella camera ardente allestita al Comune. “Per ora – ha detto il vicesindaco Giuseppe Caminita – le notizie sono frammentate. Non si sa se abbiano messo in moto l’ auto o abbiano tolto il freno. Fino a 15 minuti prima erano a casa e poi, intorno alle 22, la tragedia”. Le famiglie “sono persone umili, tranquille”, racconta Caminita. I genitori del ragazzo di origini tunisine, hanno espresso la volontà di riportare la salma nel loro Paese. Il sindaco di Ustica, Aldo Messina ha dichiarato il lutto cittadino. Il lutto delle due famiglie colpite dalla tragedia della morte dei loro ragazzi “è il lutto di tutti noi”. “Sono due famiglie conosciute e molto apprezzate nella nostra comunità. Il loro sentimento dominante ora è quello dell’ incredulità. L’isola è con loro – ha aggiunto – e contano molto sulla nostra forza comune”.