Riceviamo e pubblichiamo integralmente una lettera inviata al Comune di Canicattì da Fausto Palermo,  un cittadino di Grosseto, nostro affezionato lettore, contenenente le motivazioni che lo hanno spinto a regalare all’Ente un elmetto della prima guerra Mondiale.

“Egregio signor Sindaco, caro Giuseppe Ferrante Bannera, nella mia recente visita alla vostra bellissima città, in occasione del carnevale,  sono rimasto colpito dalla vivacità e dalla intraprendenza della vostra amministrazione nell’organizzare un evento così impegnativo.

Ho visto  l’impegno profuso  ripagato  abbondantemente  dalle  numerose  presenze  e dalla partecipazione entusiasta di grandi e piccini.   Anche se non sono nato a Canicattì mi sento uno di voi, un cittadino di adozione e ho immenso piacere nel constatare  che la città, grazie a Voi, lotta per non finire nel buio della mediocrità  e dell’immobilismo.

Seguo le vicende riguardanti la vostra città  sul sito  “CanicattiWeb”  e ultimamente sono rimasto colpito  da un fatto che, a prima vista,  potrebbe sembrare futile ma riveste tutta una serie di aspetti simbolici  da tenere in considerazione.

Mi riferisco al cosiddetto “furto”  dell’elmetto dal monumento  ai caduti  della prima guerra mondiale.  Non  voglio stare  a dilungarmi  se effettivamente si sia  trattato  di un furto o se il reperto  in oggetto  sia mancante dal suo sito naturale  ormai da tantissimi anni,  per altri motivi.

Credo che la cosa principale, per qualsiasi cittadino,  sia quella di darsi da fare invece di criticare  a testa bassa tutto e tutti, muoversi in prima persona per risolvere  i problemi…anche i più piccoli.  Alla  luce  di quanto sopra,  mi permetto di regalare  al “nostro” Comune un elmetto della prima  guerra  mondiale  al fine di poterlo  portare  nella sede ideale.

Mi privo volentieri di un ricordo affettivo, sapendo che sarà custodito in buone mani. Un cordiale saluto.  Fausto Palermo”