Un nuovo fenomeno sta dilagando tra adolescenti agrigentini, soprattutto tra studenti delle superiori fra i 13 e i 17 anni: fare a gara a chi beve più bicchieri di birra e alcolici. Solo per puro caso non c’è scappato il morto. Un sedicenne è stato soccorso in coma etilico e trasportato d’urgenza all’ospedale San Giovanni di Dio. I medici gli hanno diagnosticato un’intossicazione acuta di alcol. Le ‘gare’ se così si possono definire si svolgono nei posti più disparati: nei bar, in abitazioni e villette private, ma anche via web. Bisogna bere un litro e mezzo di birra tutto d’un fiato, oppure assumere grosse quantità di miscugli di superalcolici. Qualcuno filma con il telefono cellulare la prova e i video vengono poi postati sul social network di Facebook. Se si supera la «prova» si possono fare i nomi di amici e compagni di classe che sono, in un certo qual senso, obbligati ad accettare la ‘sfida’. Si forma così una sorta di ‘catena’, interminabile, pericolosa. Se il nominato, invece, non accetta, deve offrire allo sfidante da bere fino allo sfinimento e sarà oggetto di scherno, insulti, su Facebook.
Una folle gara, che mira a destare le più torbide pulsioni dei giocatori, è iniziata in Australia il 6 gennaio scorso, giorno in cui è stata creata la pagina NekNomination sul noto social network. Le regole del gioco sono molto semplici: riprendersi con il cellulare o una webcam mentre si beve una quantità spropositata di alcol tutta d’un sorso, sfidando gli amici a superare i propri record entro 24 ore. E se in Italia i ‘neknominati’ sono più moderati e stanno appena scoprendo la novità di questa “gara”, in altri stati è già scattato l’allarme dei genitori, preoccupati per le conseguenze del folle gesto.
I medici del San Giovanni di Dio sono riusciti a farlo risvegliare, a farlo uscire dallo stato di coma che ha rischiato di ucciderlo.