Portella-della-GinestraFesta dell’1 maggio sotto la pioggia battente, a Portella della Ginestra, a Piana degli Albanesi (Pa) dove si è recata anche la presidente della commissione parlamentare antimafia Rosi Bindi. Attorno al cippo di Barbato, nel Memoriale della Strage avvolto dalla nebbia e circondato dalle bandiere rosse della Cgil, si sono radunate ugualmente centinaia di persone.

Un corteo, con presenze ridotte rispetto agli altri anni per via del cattivo tempo, è partito dalla Casa del Popolo fino al luogo della strage, aperto dalla banda del paese, dallo striscione della Camera del lavoro di Piana e da quello dei lavoratori Almaviva. Sotto gli ombrelli la folla ha svoltato gli interventi del segretario della Cgil Palermo Enzo Campo e del segretario nazionale Filctem Cgil Emilio Miceli. Serafino Petta, uno dei sopravvissuti della strage, ha ricordato i nomi delle 11 vittime della strage, tra cui due bambini.

Presenti anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e la eurodeputata Pd Michela Giuffrida. Bindi ha toccato il sasso di Barbato, raccogliendosi in un momento di pregherà nel ricordo delle vittime. Il segretario Cgil Palermo Enzo Campo È intervenuto aprendo il comizio a Portella: “La presenza oggi della presidente dell’antimafia nazionale, nel solco della presenza già in passato a Portella del presidente della Repubblica e dei presidenti di Camera e Senato, è per noi un fatto estremamente importante, anche nella ricerca continua della verità sulla strage. Rosi Bindi, ricordando i caduti della strage oggi e Pio La Torre ieri, ha valorizzato il ruolo e la qualità del lavoro. E abbiamo condiviso il fatto che Portella sia la più bella memoria d’Italia da difendere”.

“Portella è stata la premessa verso la strada della democrazia nel Paese. E’ questo non lo può dimenticare nessuno. Abbiamo fatto già tanta strada per cercare di fare chiarezza sui morti del primo maggio 1947 a Portella della Ginestra ribadiamo come commissione parlamentare antimafia il nostro impegno. Di fronte a questi morti oggi diciamo che ancora è lunga la strada da fare per affermare il diritto al lavoro”.

“Anche in questo 1 maggio – ha aggiunto Bindi – in cui si registrano segnali positivi, non possiamo ignorare i problemi ancora non risolti del Mezzogiorno. Non possiamo non pensare a chi non ha il lavoro, a chi è sfruttato, a chi subisce il ricatto della mafia. Non possiamo non pensare ai tantissimi giovani senza lavoro e a chi il lavoro lo sta perdendo. Ancora davanti a noi c’è un grande cammino per ridare speranza al mondo del lavoro. Per noi è questa la priorità per affermare la democrazia e per affrontare la lotta alla mafia”.