Una serata climaticamente non troppo fredda ha accompagnato l’evento svoltosi al Palacongressi di Agrigento (Villaggio Mosè).
Andiamo per gradi, l’evento sicuramente è stato poco pubblicizzato, l’acquisto dei biglietti era possibile si tramite il sito ticketone sia nel punto vendita dell’organizzatore, i posti disponibili erano circa 1100 e alla fine come sempre Battiato riesce a riempire tutto senza problemi.
Prima di parlare dl concerto un piccolo appunto all’organizzazione: perchè non prevedere e segnalare i posteggi ?.
Il concerto è stato aperto da Luca madonia che ha cantato 3 brani accompagnato dalla sola chitarra acustica, grande applauso forse piu’ per Luca che per i brani.
Franco Battiato esordisce con una sezione di violini e violoncello, piano a coda e il poliedrico Privitera immerso tra le tastiere e i suo immancabili Apple iBook.
Qualità audio del teatro del Palacongressi nella media, fortunatamente le luci spente hanno mascherato lo sfavillante decoro anni ’80 che tutti ci invidiano.
Concerto di ottima fattura, stavolta la scaletta è stata studiata in modo tale da non fare appisolare chi è venuto solo per accompagnare qualcuno.
Il maestro ha ripercorso circa 40 anni di esperienza proponendo anche un brano che in tempi remoti e con altri arrangiamenti venne prodotto come gadget alla settimana enigmistica.
Battiato è sempre Battiato nella sua isola puo’ permettersi le battute in siciliano stretto senza problemi.
Il filosofo Sgalambro ha declinato alcuni struggenti versi già sentiti nei precedenti concerti dei tour trascorsi.
All’ingresso era presente uno stand di Emergency con dei simpaticissimi volontari molto cordiali, il vero volontariato si vede anche dal sorriso genuino.
Dimenticavo, bisogna ricordare al chitarrista che se la prossima volta attacca lo spinotto all’amplificatore forse si riesce a sentire qualcosa.