seminatoreInsegnare le arti marziali nelle scuole. Quest’ambizioso progetto parte dell’assessorato alla Sport del comune di Canicattì,  retto dall’assessore Diego Ficarra in collaborazione con l’assessorato alla Pubblica istruzione, retto dall’assessore Emanuela Seminatore. In pratica, una volta a settimana, i bambini dai 6 ai 10 anni, frequentanti le scuole elementari della città, avranno la possibilità di usufruire di lezioni gratuite di  Taekwondo, un ‘antica arte formata da  pugni e calci in volo ma allo stesso tempo un moderno sport olimpionico. Uno Sport che era praticato centinaia di anni fa nella lontana Corea dai guerrieri per difendere la loro patria contro le invasioni esterne e che oggi viene praticato in più di 160 nazioni.” E’ un’iniziativa molto lodevole che ci è stata avanzata da un’associazione sportiva della città – commenta l’assessore alla Pubblica istruzione, Manuela Seminatore –  il progetto ha una duplice valenza, quello di migliorare le capacità fisiche dei giovani allievi con attività che hanno come finalità la combinazione di schemi motori di base e lo sviluppo di capacità percettive e coordinative e anche quello di inculcare nei ragazzi dei valori ormai in disuso quali ad esempio, la lealtà, il rispetto verso i genitori e verso gli amici, una maggiore fiducia in se stessi e altri insegnamenti che consentono di usare un buon giudizio prima di far male a qualsiasi essere vivente”. Le lezioni saranno tenute  dal Maestro Calogero Guagenti, che vanta un’esperienza ventennale nell’insegnamento di questa disciplina. Le lezioni saranno impostate con schemi ludico motori che faciliteranno la formazione di piani educativi  e l’inserimento di schemi motori insiti nel Taekwondo come: parare, calciare, saltare, schivare e altre tecniche di difesa personale. Dal 2000 il Taekwondo è entrato a far parte delle discipline sportive ufficiali delle Olimpiadi, non è concepito come un’arte marziale, poiché lo spirito bellico sarebbe in contrasto con gli ideali di sportività che animano le Olimpiadi. Il Taekwondo  privilegia dunque l’aspetto sportivo: il combattimento non è  una lotta senza esclusione di colpi ma  una gara basata su regole ben precise