benedetto_adragna1“Come Senatore e come siciliano sono stupefatto che inchieste delicatissime riguardanti la mafia, la caccia ai latitanti e il traffico di droga possano concludersi in un nulla di fatto a causa di una palese e colpevole inadempienza da parte del Ministero della Giustizia”. Lo dichiara il senatore del PD Benedetto Adragna commentando la notizia che, a partire da oggi, le aziende che per conto dell’autorità giudiziaria, svolgono il servizio di assistenza tecnica alle intercettazioni telefoniche, video e ambientali, cesseranno le loro attività poiché il Ministero della Giustizia da anni non paga i servizi da esse svolte.
“Mi pare evidente – prosegue il parlamentare PD – che dietro questa vicenda non vi sia solo un problema burocratico. Magari qualcuno nel governo pensa che, facendo fallire le aziende che operano nell’ambito delle intercettazioni, si possa risolvere un’annosa questione che tanto sta a cuore alla maggioranza. E se il disegno di legge sulle intercettazioni è un meccanismo lungo, pieno di insidie e troppo soggetto alla mediazione parlamentare, meglio ricorrere a mezzi più sicuri: chiudere i rubinetti del credito e far fallire le aziende che consentono l’attività d’inchiesta mediante le intercettazioni. Con buona pace delle 2500 persone che lavorano in quest’ambito”.
“Quest’intento che mette a rischio la sicurezza dei cittadini – conclude Adragna – si scontrerà con la decisa opposizione del Partito Democratico. Sto lavorando a un’interpellanza urgente in cui chiedo al governo di riferire sulla vicenda. Venga il Guardasigilli Alfano in Parlamento e ci spieghi perché il Ministero della Giustizia non paga. Spero ancora di sbagliarmi, ma purtroppo temo che non sia così”.

Segreteria Senatore Benedetto Adragna