Il comune di Delia ha chiesto, per la seconda volta nel giro di tre mesi, il riconoscimento dello stato di calamità naturale, per la campagna 2009, causato dalle avversità atmosferiche del periodo 2008/2009 e per i danni conseguenti del periodo inverno-primaverile 2009.
<<I danni alle coltivazioni sono ingenti – ha spiegato il sindaco, Calogero Messana. Il territorio di Delia ha una vocazione prettamente agricola e l’agricoltura è il settore trainante dell’economia. E’ stato per noi un imperativo, quindi, aver chiesto lo stato di calamità naturale per sostenere gli operatori del settore che in questo momento si trovano in forte difficoltà>>.
<<Gli imprenditori – ha aggiunto l’assessore all’agricoltura, Tommaso Mancuso – dovranno sopportare un danno economico diretto, relativo ai mancati redditi, di almeno tre anni. A ciò bisogna aggiungere il danno indiretto derivante dalle cospicue spese che sono costretti ad affrontare per il ripristino delle piante disseccate all’interno delle piantagioni (taglio, estirpazione e rimozione, per l’acquisto e la collocazione delle nuove piantine e poi per le cure, potature e mano d’opera). E comunque si tratta ancora di dati provvisori e destinati quasi sicuramente ad aumentare e che vanno ad incidere sul bilancio complessivo dell’annata agraria in corso>>.
La richiesta è stata inoltrata (dal sindaco Calogero Messana e dall’assessore all’agricoltura Tommaso Mancuso) al Ministero delle Politiche Agricole, al presidente della Regione Siciliana, all’assessore regionale all’Agricoltura e Foreste, all’ispettore provinciale dell’Agricoltura di Caltanissetta, al Prefetto di Caltanissetta e all’Agenzia del territorio di Caltanissetta e per conoscenza al responsabile dell’Unità operativa n. 55 SOAT di Delia, alla Coldiretti, alla C.I.A., alla Confagricoltura, all’assessorato Sviluppo economico e al presidente della Provincia regionale di Caltanissetta.
Gli amministratori di Delia hanno agito “sulla base delle ulteriori segnalazioni formulate da molti operatori agricoli del territorio, in seguito al prolungamento dell’eccezionale ed incessante fenomeno precipitoso del successivo periodo inverno-primaverile 2009”.
Diverse le piantagioni arboree interessate: pesche e nettarine, albicocche, cereali, foraggere, che sono state colpite da fenomeni di “gommosi”, di marciume dei rametti e disseccamento delle piante da frutto per l’asfissia dell’apparato capillare.
Colpito anche il settore zootecnico, dovuto al’impossibilità di condurre al pascolo in pieno campo gli animali e alla carenza di foraggio con conseguente aumento dei costi di produzione per l’approvigionamento degli alimenti per il bestiame.
Il Responsabile Urp
Giovanni Proietto