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PALERMO – A conclusione della visita che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha reso al Presidente della Regione Raffaele Lombardo si è svolto in incontro tra alcune personalità dell’economia siciliana guidate da Robert Leonardi, dirigente generale dell’Ufficio della Regione Siciliana a Bruxelles e lo staff del Presidente della Repubblica nel corso del quale è stata illustrata al Presidente Napolitano la situazione economica in cui versa la Regione e le opportunità esistenti per superare la difficile congiuntura in cui essa si trova.
Lo studio elaborato dal prof. Leonardi descrive preliminarmente il contesto europeo e nazionale: a fronte di un rallentamento della crescita del Pil pro-capite generalizzato in tutta Europa quello italiano è al di sotto della media dei 27 membri dell’U.E. Né la situazione regionale è migliore, anche se il rallentamento è più marcato nelle regioni del Centro-Nord rispetto a quelle del Sud. Inoltre, in confronto alle altre regioni dell’Obiettivo 1 nella UE, le regioni del Mezzogiorno sono cresciute di meno.
La mancanza di impatto economico dei Fondi Strutturali nel Mezzogiorno rappresenta un elemento di forte preoccupazione; le ragioni di questa difficoltà vanno ricercate che nella frammentazione dei programmi operativi regionali, anche perché sostitutivi e non aggiuntivi di quelli regionali. Infatti, il Mezzogiorno è penalizzato dal fatto che i fondi nazionali vengono sistematicamente ridotti e ridiretti altrove.
L’economia siciliana ha risentito immediatamente della difficile congiuntura nazionale ed internazionale. Se il 2005 aveva segnato una fase di moderata ripresa, il 2006 ed il 2007 hanno rappresentato una decisa frenata per consumi ed investimenti. Nel 2007 la crescita del Pil in Sicilia è praticamente nulla fermandosi allo +0,1% con un valore più basso rispetto a quello del Mezzogiorno (+0,6%), e nettamente inferiore all’1,8% dell’Italia.
I siciliani si trovano al di sotto della media delle retribuzioni dei paesi Ocse di quasi 20.000 dollari. In pratica, il potere annuale di acquisto dei siciliani è 19.800 dollari, contro i 38.252 dei paesi Ocse. La Sicilia risulta, inoltre, tra le regioni italiane in cui più elevata è l’incidenza della povertà relativa. Tra il 2002 e il 2005 la quota di famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà è aumentata di quasi dieci punti percentuali. Più di una famiglia su quattro vive in condizioni di povertà (28,9%), rispetto al 22,6% del Mezzogiorno e all’11,1% medio nazionale.