monaco_gara_0261Non è mai stato il loro posto e la cosa eleva l’importanza dei due colpi battuti da Raikkonen e Massa tra gli yacht. Segnale, appunto, che la carestia rossa è finita. Tardi, dirà qualcuno? Può essere, ma intanto è finita. E se migliora ancora un po’ il modo in cui la F60 reagisce alle gomme, il gioco è fatto.

Certo sembra strano parlare di primo podio Ferrari alla sesta gara, ma sapendo come ci siamo arrivati c’è da stappare. Perchè ora non è più una follia pensare anche alla prima vittoria 2009, già che sulla velocità di sviluppo tra Maranello e Brackley (BrawnGP) c’è da scommettere fior di soldi. Insomma, avvicinati i bianchi e quasi del tutto annullato il vantaggio abissale del doppio fondo, si inizia a ragionare.


Via i problemi di affidabilità, via gli errori e le imprecisioni, ecco due macchine piazzate subito dietro alla solita doppia B fin qui inattaccabile.

E, ribadiamo, se l’ultima vittoria Ferrari nel Principato è datata 2001 (Schumi) qualcosa vorrà pur dire, quindi si vada in Turchia carichi e cattivi come ai tempi d’oro. Turchia dove, per dire, l’anno scorso vinse Massa dopo la pole, a dimostrazione che l’asfalto di Istanbul è già meno antipatico alle rosse rispetto a Monaco.

Bene la festa per Jenson e Rubens potrebbe essere vicina alla fine, il problema è che rischia comunque di bastare per i brindisi di chiusura ad Abu Dhabi (1° Novembre). Vediamola così: è l’inizio della rincorsa da un lato, le basi per il 2010 dall’altro. Bentornati.

Fonte: Sportmediaset.it

  A cura di Gioachino Asti

Gioachino Asti, opinionista sportivo
Gioachino Asti, opinionista sportivo