Il difensore bianconero in conferenza stampa: «Mi dispiace essere contestato ma sono convinto che siano solo incomprensioni. Sono qui per tornare a vincere, dei soldi non mi interessava nulla»

Fabio Cannavaro
Fabio Cannavaro

TORINO, 20 luglio – Come se non se ne fosse mai andato. Cannavaro in conferenza stampa parla per la prima volta da bianconero ritrovato e le sue sensazioni sono positive: «Ho ritrovato lo spirito e la cultura del lavoro che avevo lasciato in questo club»

LA CESSIONE – I fischi se li aspettava come si aspetta di vincere. È tornato per questo Fabio Cannavaro. Alla Juve per continuare una carriera al livello più alto a dispetto degli anni. «Sono davvero dispiaciuto per questa contestazione – dice il capitano della nazionale -. Nel 2006 ci siamo lasciati trovando la soluzione migliore per tutti, la società ha monetizzato e io sono andato all’estero. Ma il primo a essere rammaricato di dover andare via ero io. A Torino io e la mia famiglia stavamo bene e gli scudetti vinti sul campo li sento ancora miei. In questi giorni ho avuto modo di parlare con dei tifosi che mi hanno detto di non aver gradito alcune mie dichiarazioni riguardo una mia preferenza del Napoli rispetto alla Juventus. Io non ho mai ricevuto offerte da altre squadre e appena Alessio Secco mi ha fatto capire che mi rivolevano, ho subito accettato. Mi è dispiaciuto che qualcuno possa aver interpretato male le mie parole, io non avevo intenzione di mancare di rispetto a nessuno. Spero che questa situazione possa finire, soprattutto per il bene della squadra. In questi giorni ho visto un bel clima attorno alla squadra e lavorare in serenità non può che aiutarci».

SENSAZIONI – Pochi giorni di ritiro e Cannavaro ha ritrovato sensazioni già conosciute: «In questi anni sono cambiate tante cose, ma la mentalità vincente è rimasta, quella fa parte della cultura del club. E io sono tornato per vincere ancora e per mettere a disposizione tutta la mia esperienza. Io mi sento bene e credo di poter ancora dare tanto sul campo. La squadra è competitiva e rinforzata ancora rispetto all’anno scorso. L’importante è pensare solo a noi stessi, essere consapevoli della nostra forza e non fare paragoni con gli altri. Con i compagni ho sempre avuto un buon rapporto e quando sono andato via ho spiegato loro le mie motivazioni. In questi anni ci siamo sempre sentiti e visti in nazionale. Ciro? Ovviamente lo chiamo mister. Con lui c’è stima e amicizia, ma ora lui è l’allenatore ed è lui che fa le scelte. Anche se ammetto che è strano vederlo in questa veste».

MERCENARIO? I SOLDI NON SONO CONTATI – «Tornato per i soldi? Chiedetelo a Secco o a Blanc. Quando mi hanno contattato ho detto loro una cosa sola: parlate con il mio procuratore per l’aspetto economico, a me interessa solo ritornare alla Juve. E tornare a vincere»

L’ETA’ NON CONTA – Cannavaro ricorda poi l’affetto della stragrande maggioranza dei tifosi bianconeri. «In giro di juventini ne ho visti tanti durante l’estate e fortunatamente tutti mi hanno dimostrato il loro affetto e il loro entusiasmo». Riparla del nuovo rapporto con la società. «Con Blanc e la società ci siamo rivisti con la massima sincerità e chiarezza e l’accordo è stato facile. Ma ora guardiamo avanti perché la Juve è una realtà che guarda al futuro. Anche se è strano che io arrivo qui a trentasei anni, ma penso di poter dare ancora tanto perchè vengo da un campionato difficile, come quello della Liga, nella quale ho pur sempre giocato quarantacinque partite». Poi Cannavaro tranquillizza tutti sulla sua integrità fisica. «Mi sento ancora in buona condizione e penso di poter dare ancora molto alla squadra. Certo, per la gente non sarò più quello del 2006 quando ero al massimo: sbaglio un passaggio e dicono: “Non è più lui”. Nel Mondiale non beccai neanche un cartellino giallo. Ecco, mi dovessero adesso ammonire, probabilmente penseranno: “Non è più quello del 2006”. E invece io non mi sento diverso da allora: Ho persino lo stesso taglio di capelli».

Fonte: Tuttosport.com

A cura di Gioachino Asti 

Gioachino Asti, opinionista sportivo
Gioachino Asti, opinionista sportivo