pulcinella20copyCari lettori, in questi giorni ho avuto modo di notare e approfondire  come in questa città  lavorare nel campo della comunicazione e fare il proprio lavoro correttamente voglia dire essere un mediocre. Proprio così, del resto nella terra del Parnaso non poteva essere diverso.

Dico ciò perché qualcuno,  votato dal popolo per amministrare  la città, si preoccupa invece  di cercare di zittire chi  fa, o almeno cerca di fare,  il proprio lavoro correttamente  informando i cittadini di come funziona realmente la macchina amministrativa.


Forse per qualcuno deve rimanere un Tabù, un  mistero riservato solo a pochi. A quelle poche persone che  non lo sapessero, voglio ricordare che fare il giornalista vuol dire tenere sempre ben presenti due elementi, uno “professionale” ed uno “morale”. Fare informazione è anche una missione, raccontare ciò che ci circonda   significa tentare di migliorarlo.

A qualcuno però, questo tentativo di cambiare  le cose da fastidio. Per introdurre quanto seguirà prendo spunto e faccio riferimento ad una maschera, la maschera per eccellenza, Pulcinella.  Una maschera che racchiude in sé parte della filosofia di vita di coloro   che trovano  nelle speranze, nelle illusioni e nella fantasiosa artefazione e manipolazione del quotidiano stesso, la forza e la capacità tale da consentirgli di idealizzarsi in un interprete piuttosto che in una comparsa.
Pulcinella è famoso non solo per la sua curiosa maschera nera ma anche per i diversi modi di dire che gli sono stati attribuiti. Quindi i cosiddetti “segreti di Pulcinella” sono i segreti che tutti conoscono.

Mi capita spesso di parlare con  impiegati pubblici, politici,  imprenditori e  tante altre categorie sociali, cercando di capire come mai delle inefficienze e degli abusi che sono sotto gli occhi di tutti non vengono denunciati e non si faccia nulla per contrastarli. Essendo una tematica la cui radice è riconducibile nell’azione lavorativa di un giornalista , nessuno dovrebbe indignarsi o sminuire la professionalità di chi fa ciò, ed invece è così. Chi pochi minuti prima ti fa i complimenti appena volti le spalle ti  apostrofa con aggettivi poco edificanti,  che  ipocriti!

Abbiamo ereditato, i segreti di Pulcinella, che caos, etico, morale e culturale. Un gioco dal quale chi più e chi meno siamo rimasti tutti quanti contaminati. Il classico “segreto di Pulcinella” è rappresentato dal “tanto non lo sa nessuno” e invece lo sanno tutti. In questi giorni qualcuno ha cercato di sminuire la mia professionalità diffondendo la voce che il sottoscritto scrive delle notizie inventate,  cosa assolutamente non vera  (come abbondantemente dimostrabile).

Onde evitare nuovamente polemiche specifico che questo qualcuno non è l’assessore Giuseppe Ferrante Bannera con il quale mi lega un rapporto di stima reciproca, ma questo non mi sottrae dal pormi il problema, e mi chiedo:

C’è davvero forse qualcuno che ha il fondato motivo di credere  che  ciò che viene pubblicato è frutto di  fantasia o di manipolazioni  e di essere convinto che tutto ciò sia giusto? Bene allora si faccia avanti, abbiamo bisogno proprio di lui!
Dell’ uomo che ha il coraggio civile di difendere le sue posizioni e i suoi diritti!
Troppo facile tirare la pietra e nascondere la mano.
Le chiacchiere non servono, viceversa, sono i fatti che aiutano a risolvere i problemi.

Qualcuno vorrebbe fare apparire la nostra redazione come un gruppo di  bambini maleducati che devono essere sempre presi a bacchettate e puniti per ubbidire? No,  così non va!.

Dobbiamo avere il coraggio di rinnovarci, guardando il nuovo con fiducia, liberi da inutili materialismi ed arcaiche visioni.
Il punto più basso in città  è stato toccato da tempo ormai,  adesso cerchiamo di fare uno sforzo e ritornare a galla.

Noi coltiviamo il sogno che canicattiweb.com diventi gradualmente un punto di riferimento obbligato per tutti quelli che non si contentano di “consumare” l’informazione e si appassionano al confronto delle idee. Grazie della fiducia accordataci finora.

La nostra forza è la voce dei lettori liberi dalle logiche di potere.

Con stima, Davide Difazio, Direttore di redazione.