FAVIGNANA – Cinque anni di lavoro e quasi 15 milioni di euro dai fondi del Por. E la tonnara di Favignana è tornata a vivere. Oggi è stata inaugurata dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e dall’assessore regionale ai Beni culturali, Nicola Leanza. Presente anche l’assessore regionale alla Presidenza, Gaetano Armao.
“I beni culturali – ha spiegato Lombardo – devono produrre ricchezza e lavoro. Il restauro della tonnara di Favignana è un’opera meravigliosa ma adesso dovremo cominciare a studiare forme nuove di collaborazione con i privati. Noi eserciteremo controlli rigorosi e intransigenti ma i privati devono lavorare per non fare morire questo museo. Il rispetto delle vocazioni e del territorio ha avuto un suo punto di forza proprio a Favignana. Qui si è pensato al tonno non alle raffinerie. Oggi a un imprenditore come Pezzino, che ha fatto nascere una grande realtà come la fabbrica di camicie Castello, è negato il credito: non possiamo più accettare elemosine ma puntare al recupero della nostra dignità per ricostruire una grande Sicilia davanti al mondo”.
“La Tonnara – ha detto l’assessore Leanza – riapre grazie all’opera della Soprintendenza di Trapani e di tutti quelli che hanno lavorato con impegno e attenzione, a cui va il nostro ringraziamento. Dovrà adesso essere restituita pienamente ai siciliani e ai visitatori. Per questo vogliamo coinvolgere anche i partner privati per una fruizione completa che coniughi i beni culturali con il sistema turistico e con lo sviluppo dell’economia del territorio”. Entro quest’anno si conta di bandire la gara per la gestione della tonnara. La Regione manterrà la tutela e la conservazione, il resto lo faranno i privati con progetti di qualità anche attraverso il project financing. L’obiettivo è quello di proporre la tonnara come punto di attrazione per turisti, famiglie, professionisti. Su di essa si punta come un centro di sviluppo per l’isola e un punto di riferimento per il bacino del Mediterraneo.
Il restauro, progettato dall’architetto Stefano Biondo, è stato realizzato con i fondi del Por 2000-2006. I lavori, avviati dallo stesso Biondo, sono stati poi diretti e completati dall’architetto Paola Misuraca, con l’apporto dei tecnici della Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Trapani. I lavori, appaltati all’associazione temporanea d’imprese “Gastone Guerrini Costruzioni generali” (impresa capogruppo), sono stati direttamente eseguiti dalla consortile “Florio”, successivamente costituita e amministrata dall’imprenditore locale Funaro. Iniziati alla fine del 2003, i lavori sono stati completati nel giugno di quest’anno, per un importo complessivo di 14 milioni e 424.740 euro.
I numeri, che forse non sono sufficienti a rappresentare tutte le difficoltà affrontate e risolte tempestivamente per rispettare i tempi, le modalità e le prescrizioni dettate dall’Unione europea, tuttavia contribuiscono a rendere l’idea della entità dei lavori svolti: la superficie sulla quale è stato fatto l’intervento è di 19.848 metri quadrati. Le superfici di coperture ripristinate 9mila metri quadrati. E ancora: 27mila e 500 metri quadrati di superfici parietali restaurate; 16mila e 759 metri quadrati di pavimentazioni. Sono stati infine impiegati 350 metri cubi di legname per capriate e orditure e 53mila metri di cavi elettrici.
Gli allestimenti espositivi comprendono un’area archeologica, una piccola sezione dedicata ai Florio, due installazioni multimediali olografiche di grande effetto e suggestione, una saletta per la proiezione di filmati storici, due sale dedicate all’esposizione delle immagini dei grandi fotografi dell’agenzia Magnum, una serie di pannelli didattici sulla pesca e sulla lavorazione del tonno, la realizzazione e l’installazione di grandi pannelli grafici e fotografici che illustrano i momenti e le attività più significative delle attività della tonnara.
All’interno del complesso, nella grande “Galleria delle Macchine”, è stata realizzata una sala convegni da 400 posti, climatizzata e completamente arredata e attrezzata, affiancata ad un grande ambiente per l’accoglienza e la reception, anch’esso arredato. Al primo piano dei magazzini generali è stato infine realizzato il primo nucleo di una foresteria di 12 stanze con servizi, delle quali 6 completamente arredate.
“E’ stato un grande sforzo – ha detto il soprintendente di Trapani, Giuseppe Gini – cominciato cinque anni fa. Abbiamo recuperato circa due terzi della tonnara puntando soprattutto alla valorizzazione delle testimonianze delle persone che hanno lavorato in questo stabilimento. Il nostro sogno è adesso quello di mantenere viva la struttura”
L’ex stabilimento Florio a Favignana, nella sua configurazione definitiva e attuale, nasce alla fine dell’Ottocento e per i tempi è stato il più moderno stabilimento industriale per la lavorazione e la conservazione del tonno di tutto il Mediterraneo.
Il complesso degli edifici è grandioso e monumentale: circa 32mila metri quadrati la superficie complessiva, di cui oltre tre quarti di superfici coperte; una serie di corti attorno alle quali si articolano e distribuiscono spazi e ambienti diversi per dimensioni e destinazioni d’uso: uffici, magazzini, falegnameria, officine, spogliatoio per gli uomini e spogliatoio per le donne, magazzino militare, stiva, galleria delle macchine, trizzana e malfaraggio (per il ricovero delle barche), locali a servizio della lunga batteria di forni per la cottura del tonno e, svettanti su tutto, tre alte ciminiere.
Tutti gli edifici sono caratterizzati dal tufo di Favignana, usato per le murature, per i pilastri, per le volte e per le grandi arcate mentre le coperture sono tutte in legno.
Acquisito al patrimonio della Regione Siciliana negli anni ’90, l’ex stabilimento Florio era chiuso da tempo e, dopo la cessazione delle attività dell’industria negli anni ’70, in stato di abbandono.
Il programma dell’inaugurazione si è poi concluso con la visita degli spazi museali e con la “Notte bianca delle Tonnare”, tra musica, spettacoli teatrali e danza.
Fabio Geraci