nubifragio-messAbbiamo ricevuto una lettera moto toccante di una nostra lettrice, Giusy Bellone, che spinta dall’emozione provocata nel vedere le  tristi immagini della tragedia di Messina, ha voluto scrivere  il suo pensiero affinchè , chi gestisce la cosa pubblica, possa evitare simili eventi.

Di  seguito la lettera inviataci.

Spinta dall’emozioni forti suscitate in me dalle immagini, mai volute vedere,della tragedia di Messina,mi ritrovo qui a scrivere. Perché proprio nel dolore credo ancor più nell’importanza della condivisione. Penso che sia decisamente importante parlare e discutere di quello che è accaduto; mi ritrovo spesso a considerare a quanto anestetizzata e imperniabile questa società sia diventata, non ci indigniamo più, troppo abituati all’ingiustizia e alle corruzioni che fanno ormai parte integrante della nostra vita, “cose normali” che non ci sorprendono più. Oggi si parla di tragedia annunciata ed è proprio questo che mi fa fremere e tremare la mano con cui scrivo, sono dannatamente indignata, se annunciata perché non è stata evitata? E’ troppo pretendere che una pioggia, anche se forte, di quattro ore non spazzi via interi paesi sommergendoli di fango? Quanti morti dovremo sacrificare sull’altare dell’interesse? Si sono costruite case con più sabbia che cemento, in zone geologiche franose, sui letti dei torrenti e l’autorizzazione per farlo chi l’ha data?  Ma chi se non quei “galantuomini” e “signori” che ci amministrano e che noi stessi abbiamo votato! Nel dopo guerra chi si impegnava in politica lo faceva per ricostruire l’Italia, per migliorarla,per fare qualcosa di buono, oggi invece chi la fa ha solo lo scopo di arricchirsi, lo fa per avere belle automobili, belle case , recentemente anche per permettersi belle prostitute e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Non sto facendo distinzioni tra destra o sinistra,la cronaca ci ha ben insegnato che la corruzione e i corrotti imperversano in tutti gli schieramenti politici. Ma non è solo la rabbia l’emozione che mi ha spinto a scrivere, ma anche la paura. Si, sono spaventata perché quello che è accaduto ai paesi del messinese mi ha riportato alla memoria l’alluvione che avemmo a Canicattì all’inizio degl’anni novanta. Ero una ragazzina, ma ricordo che anche noi piangemmo i nostri morti. Se si verificasse nuovamente questo avvenimento catastrofico cosa succederebbe oggi? L’inverno è alle porte e si è annunciato nei peggiori dei modi, cosa sta facendo la nostra giunta comunale per la messa in sicurezza di tutte le case pericolanti sparse per il nostro paese? Vorrei ricordare che qualche anno fa il crollo di una di tali case in via Carlo Alberto non si è trasformata in tragedia solo per un caso fortuito, se fosse avvenuto durante il giorno del mercatino settimanale non voglio pensare a cosa sarebbe potuto succedere. Si può fare qualcosa o dobbiamo aspettare che l’inverno finisca pregando che il tempo sia clemente e ce la passi buona? Ho un’altra domanda che non mi da  pace e vorrei che qualcuno mi rispondesse. Mi è spesso capitato parlando di terreni dove costruire o coltivare di sentire parlare di terra di riporto e che nella zona dell’ospedale, dove nell’ultimo decennio sono sorte numerose palazzine,il terreno è quasi tutto di riporto. Chi abita lì parla di varie crepe apparse sui muri. La mia domanda è questa: sono lesioni di normale assestamento o sarebbe il caso di mandare degli esperti a controllare? Potrei dire che quello che ho scritto non è per fare polemica, ma non sarebbe vero, perché quello che vorrei e che si parlasse e si discutesse, perché penso che prevenire piuttosto che curare non sia affatto una banalità, perché quando si dice “tragedia annunciata” si vuole solo dire che chi poteva fare qualcosa se ne è fregato e che noi glielo abbiamo lasciato fare.

Giusy Bellone