Cari amici del Bar dello Sport, eccoci nuovamente a commentare la 2 ggiorni di Champions League che ha visto protagoniste le 4 squadre italiane. Certo, se citiamo ai risultati ottenuti sul campo, è innegabile che, rispetto altime apparizioni, si siano fatti dei passi in avanti, ma se andiamo oltre ed iniziamo ad analizare le singole prestazioni, ecco che siamo nuovamente chiamati a commentare delle prestazioni per lo più scialbe ed incostanti. Partiamo dal Martedì che ha visto scendere in campo Inter e Fiorentina; ebbene, i nerazzruri, continuano ad avere 2 facce: una italiana, bella, spavalda, vincente; l’altra, quella europea, timida, incerta e pareggiante. L’inter, in Europa, non vince una partita da un anno e si trova all’ultimo posto del proprio girone; questi continui pareggi, rischiano di farla restare fuori o, come io credo, di farla passare al turno successivo da seconda, rischiando di trovare subito una Big del calcio europeo. Discorso per la “Viola” che, forse, è stata la nostra unica rappresentante a compiere un passo in avanti sia per il risultato che per il gioco. Prandelli, può anche essere felice di aver ritrovato un grandissimo giocatore come Adrian Mutu, autentico trascinatore dei fiorentini. Passando al Mercoledì, abbiamo asi ad altre 2 diverse situazioni; il Milan che, nonostante Dida e le sue “imprese”, riesce ad espugnare il Santiago Bernabeu, grazie ad un strepitoso Pato, capace di realizzare una doppietta e di annientare un Real che, continua ad essere una cozzaglia di Campionissimi innamorati del pallone più che una squadra vera ed organizzata. La Juventus, invece, si ha ottenuto una importante vittoria ai fini della qualificazione ma, ancora una volta, non ha pienamente convinto. Certo, Ferrara ha cambiato nuovamente modulo, si sono visti dei progressi, ma la squadra, continua a concedere troppo a degli avversari, sembrati organizzati ma modesti che nel finale, sono anche rimati in 10. Buffon, come al solito, ha fatto il suo, e la sensazione è che si tratti di una paura più mentale che fisica, capace di limitare il gioco bianconero. In conclusione, possiamo dire che c’è ancora molto da lavorare per tutti e che dovremo aspettare l’ultima giornata dei gironi per vedere come andrà, ma una cosa è certa, in Europa siamo sempre timidi ed impauriti; spesso, sono più i passi indietro compiuti che quelli in avanti.
Saluti!!!
Gioachino Asti