Libera analisi critica, politica e culturale tra satira e realtà di Tino Di Naro
Quando Vicio Corbo ( così amichevolmente lo chiamo, come del resto la maggior parte dei suoi concittadini ) decise di diventare il Sindaco Corbo, allora emulò Giulio Cesare ( che, forse è bene precisare, non è il superportierone dell’Inter ) e disse: ” Veni, Vidi, Vici… “.
E così, per prima cosa venne. Venne sulla scena politica, che pure aveva calcato, seppur da gregario, distinguendosi per disponibilità ed efficienza, aggregò, raffazzonando qua e la, una lista di candidati che chiamò, velleitariamente, lista Corbo Sindaco, e indicò i futuri assessori, tutti peones della politica.
Poi vide. Vide il desolante scenario politico ( politico??? ) e culturale nel quale era caduta la città, all’indomani della decapitazione politica ( e non ) di una classe che non aveva saputo assicurare il giusto benessere che pure i canicattinese meritavano.
Vide la Sinistra, o meglio il centrosinistra, ovvero il nulla, lacerato da furibonde lotte intestine,viepiù inutili perché preludio di una crisi ideologica – esistenziale profonda e generalizzata, connaturata alla imminente quanto immanente sconfitta elettorale.
E vide la Destra, o meglio il centrodestra, e il sottobosco di figuri che, fornicando, vi formicolano, rappresentati da pseudo politicanti loffi e arroganti, da onorevoli deputati distratti e sprezzanti, da pseudo show-girl avvenenti e vacanti ( nel senso di ” vacanti d’intra ” ) da ex tromboni rapaci e onniscienti, da parvenu dell’ultima ora fumosi ed evanescenti, da affaristi e mestieranti sbruffoni e supponenti acquattati dietro le quinte. Tutti, comunque, sacrosantamente convinti di possedere la verità rivelata, di aver trovato la pietra filosofale. E ciascuno, scientemente, di ” fottere ” l’altro. E tutti insieme, ipocriti, nel trovare il ” castus agnus ” da sacrificare, come ” grandi sacerdoti ” della politica, sull’altare del grande bluff.
In questo Barnum della pseudo politica Vicio Corbo infine vinse. Vinse e divenne il Sindaco Corbo.
Esultarono tutti.
Esultarono gli assessori. Che, però, ci misero un po’ prima di capire che quando qualcuno chiamava : “assessore!… ” chiamava loro. E tuttavia sempre distanti dal comprendere in pieno il loro ruolo.
Esultarono i funzionari dirigenti del comune che finalmente avrebbero potuto fregarsene degli assessori e far di testa loro.
Esultarono i consiglieri comunali, ciascuno capogruppo di se stesso, persi nell’illusione di dover restare per sempre assisi nella massima assise cittadina, agitati dall’inutile quanto convinta frenesia delirante di far o meno la ” guerra al Re del catai per vendicare l’onore di Angelica La Bella; e tuttavia all’unanimità convinti di essere legittimati dal voto popolare ( per tanti, in verità, molto modesto ) a urlare tutto, il contrario di tutto, contro tutti, costretti ( poveretti! ) a riunirsi continuamente in consigli, commissioni, sottocommissioni, vertici, conferenze di servizio, conferenze di capigruppo ( cioè di tutti ), che tanto pesano sulle tasche comunali, e quindi dei cittadini.
Esultò la Sinistra, ovvero il centrosinistra, che proclamò ai quattro venti di essere stata determinante nella vittoria di Corbo. Tanto da pretendere ora un posto al sole. Lo proclamò, però, senza crederci troppo. Tanto che non ci credette nessuno. E soprattutto non ci credette Corbo al quale erano sembrati troppo i voti raccolti per arrivare da sinistra. E così li lasciò all’ombra.
Ed esultò la Destra, ovvero il centrodestra, ovvero il sottobosco di figuri che, sacrificato il ” castus agnus ” sull’ara dell’ipocrisia, come già ben sperimentato in altre consorterie, cominciò ad odorarsi, a spingersi, a scornarsi e a far la gara per realizzare l’inciucio.
Ed infine,meno, molto meno, esultò Vicio, che, svegliatosi Sindaco Corbo, presa finalmente contezza del suo nuovo ruolo, l’occhio torvo, lo sguardo corrusco, la bocca tirata, inseguito da mille problemi, cominciò confusamente ad inseguire mille soluzioni.
E la città? La città esultò pure essa, contenta per l’ennesimo sberleffo. E attende,senza più crederci, mi sia consentita, senza offesa, la battuta, il colpo d’ala del Sindaco Corbo.
………………continua alla prossima settimana