Qualche settimana fa, nei nostri numerosi forum, alcuni lettori avevano avanzato dei dubbi sulla gestione dei corsi di formazione professionale e su chi finora ha lucrato su fondi pubblici messi a disposizione per dare un servizio ai tanti giovani che sperano , tramite questi corsi, di trovare una reale opportunità di lavoro.
In queste settimane, ho avuto modo di ascoltare decine di ragazzi che stanno frequentando ed hanno frequentato corsi di formazione professionale, ho scoperto, anche se in parte certe cose le sapevo già, molte notizie interessanti.
Secondo le testimonianze dei ragazzi, in molte classi i docenti si allontanano subito dopo aver firmato il registro di annotazione delle presenze tornando solo alla fine della lezione.
Altra cosa grave è che, in molti casi, i professori sono gli stessi organizzatori che , per non sprecare quanto incassato dalla Regione, rivestono una duplice veste.
Di materiale di supporto a ciò che scrivo ne ho parecchio e ho anche i nomi di docenti e organizzatori poco professionali che per ovvie ragioni non posso pubblicare ma adesso non sono qui in veste di inquisitore ma di colui che vuol far riflettere su alcuni dati.
In Sicilia nel 2008 sono stati finanziati ben 891 progetti il 71% in più dello scorso anno. La logica dei corsi dovrebbe essere quella dell’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, dopo aver acquisito il titolo rilasciato alla fine del corso, eppure nessuno verifica l’effettivo inserimento dei corsisti in ambienti di lavoro.
Desolante anche il dato sulla frequentazione dei corsi. Da un’indagine fatta a campione su 2324 allievi iscritti a 141 corsi, hanno completato il percorso formativo solo 1641 persone il 30% dunque si ritira prima di aver completato il corso. Un risultato reso ancoro più allarmante se si considera che l’effettivo avviamento al lavoro di un singolo giovane attraverso la formazione professionale siciliana grava sulle tasche del contribuente per ben 72 mila euro.
Su questi dati ci ha riflettuto anche la Guardia di Finanza che proprio ieri, 24 novembre 2009, su incarico della procura regionale della Corte dei Conti, ha avviato una serie di controlli nel settore della formazione professionale in tutta l’Isola. Si tratta di una vasta operazione, come hanno spiegato gli stessi finanzieri “per verificare, a seguito di molteplici e specifiche segnalazioni, la sussistenza di eventuali irregolaritaà nel settore della formazione professionale finanziata dalla Regione Siciliana nell’ambito del Piano dell’offerta formativa 2009”. I controlli serviranno a portare alla luce “eventuali profili di illegittimita’ nelle procedure di gestione e di effettuazione dei corsi di formazione”. Sono oltre trecento i corsi che saranno interessati dai controlli dei finanzieri in tutte le province siciliane, corsi frequentati da circa 4.500 allievi.
Vogliamo parlare poi dei criteri di reclutamento dei docenti e della garanzia della loro professionalità?
Inutile girarci intorno, i professori non sono altro che giovani di belle speranze appena laureati che si leggono qualche fotocopia per poi far finta di spiegare qualcosa. Ragazzi non basta sapere, bisogna anche saper insegnare!!!
La legge prevede delle graduatorie di merito, essendo i docenti pagati con soldi pubblici, ma chi gestisce questi corsi sa bene che le ore “regalate” ai giovani professori sono una buona possibilità per accattivarsi voti per le prossime elezioni.
Poco serve, in Sicilia e nello specifico a Canicattì, fare campagna elettorale in nome di valori e ideali politici. I missionari dell’utopia si trovano spesso nella frustrante situazione di sentirsi rispondere: “Non posso, mi spiace. Il voto lo devo dare al signor “Truffaldoni” perché mi ha dato qualche ora di lezione. Certo, tanto i soldi mica sono i suoi!!!
E così, i paladini del buon governo hanno ottenuto, in cambio di poche centinaia di euro non propri, eterna fedeltà del giovane “docente” e della sua famiglia. Che il lavoro sia part time e per 2 mesi poco importa. Questo è il metodo, questo il sistema. Non parliamo poi delle vergognose trovate di assumere “portaborse” chiamati in svariate maniere.
Ma la vera zona d’ombra di chi si spaccia per un vero asso della politica è quella di costruire i propri feudi elettorali nella boscaglia del precariato. Fino a pochi anni fa, le cooperative di servizi erano il mezzo privilegiato per inserire una cittadino votante che si era comportato bene all’interno del Comune o della Provincia. Si affidava la gestione dei servizi, soprattutto di carattere sociale, a cooperative direttamente o indirettamente controllata da un uomo politico, che inseriva nei posti a disposizione i propri raccomandati. Il metodo esiste ancora, ma negli ultimi anni va di moda affidarsi a associazioni di volontariato create ad hoc.
Solo che queste associazioni di volontariato si fanno volontariamente pagare. Anche in questo caso, il ruolo del politico di turno è essenziale per certificare la serietà dell’associazione e per procurargli l’appalto di gestione dei servizi comunali. Adesso si dice che le cose stiano per cambiare.
Ma sarà vero? Leggete i dati che ho raccolto. A quanto pare l’eldorado della formazione professionale sta per ridimensionarsi. Il piano dell’offerta formativa, che per il 2009 prevede lo stanziamento di 265 milioni, dal prossimo anno cambierà forma e sarà previsto su base biennale per una programmazione migliore dei fondi.
Secondo fonti ufficiali regionali, esistono già circa 1700 enti di formazione professionale e a tempo indeterminato vi lavorano circa 3300 persone. La metà è composta da docenti, il resto è personale amministrativo. La regione Sicilia, per questo motivo, in accordo con i sindacati, ha deciso di bloccare nuove assunzioni ed evitare ulteriori sprechi. In questa maniera, spera di restituire credibilità all’intero sistema della formazione in Sicilia.
La gestione del personale, i costi della formazione, la qualità dei servizi con la nuova attività, saranno garantiti anche attraverso un sistema di controllo e di sanzioni che prevede il coinvolgimento della Guardia di Finanza e dei Carabinieri. Lo SNALS CONFSAL settore formazione professionale è fiducioso nei confronti del Dipartimento Formazione professionale che si è impegnato a rendere operative le decisioni assunte, affrontando in tempi brevi l’emergenza del reperimento delle risorse per ultimare le attività formative in corso e avviare il nuovo piano formativo. Io personalmente continuerò con la grinta che mi ha sempre contraddistinto e cercherò di far luce, molta luce, su alcuni dati che ho in possesso e che per adesso non posso svelarvi vedremo come procederanno i controlli in tal senso.
Buona lettura.