azienda2Unioncamere Sicilia, imprese in aumento (+842 unità nei primi undici mesi del 2009)
Pace: «Nel 2010 la ripresa». Le aziende agricole quelle più in crisi
Palermo, 23 Dicembre 2009 – Nonostante la crisi la Sicilia continua a fare impresa. Secondo le elaborazioni condotte sul registro delle imprese, nei primi undici mesi dell’anno il numero di aziende è cresciuto di 842 unità, come risultato di 24.253 aperture e 23.411 chiusure. A livello provinciale, da gennaio a novembre, la parte del leone l’ha fatta Catania con un saldo positivo di 703 imprese (5.855 aperture e 5.152 chiusure) seguita da Palermo (il saldo è di 697 derivante da 4.963 aperture e 4.266 chiusure). Fanalino di coda Trapani che incassa un -671 unità (3.013 cessazioni a fronte 2.366 aperture). “Il bilancio complessivo della regione è positivo”, commenta il presidente di Unioncamere Sicilia, Giuseppe Pace. “Ciò dimostra”, aggiunge Pace, “che i siciliani sono riusciti a fare impresa nonostante il periodo di crisi. Non solo. La performance di questi ultimi mesi dell’anno continua ad essere in crescita e questo fa ben sperare per le sorti dell’economia regionale nel 2010. La fine del tunnel è vicina”.
Con 3.080 unità in più nei primi nove mesi del 2009 (dati Infocamere), le società di capitali siciliane sfiorano quota 70 mila imprese con una variazione percentuale in crescita del 4,66%. Trend negativo, invece, per la forma più semplice rappresentata dalle ditte individuali. Questa forma giuridica ha perso per strada 2.925 imprese (-0,91%). Anche le società di persone registrano un lieve calo dello 0,13% (il saldo tra aperture e chiusure è di -73 imprese). Da segnalare, poi, l’aumento di aziende con “altre forme giuridiche” che, tra gennaio e settembre, sono cresciute di 440 unità e, nel loro complesso, rappresentano la stragrande maggioranza del tessuto produttivo siciliano: sono 31.621 sul totale di 472.227 imprese attive nell’Isola.
“Dai dati Infocamere”, spiega Alessandro Alfano, segretario generale di Unioncamere Sicilia, “risulta che il settore che ha risentito di più della crisi è stato quello agricolo che ha perso complessivamente oltre quattro mila imprese. In base all’analisi della demografia delle imprese, emerge poi che hanno tenuto meglio le attività alberghiere, immobiliari e di informatica”. E per il futuro? “Le previsioni sono positive: sembra che il peggio sia passato”, risponde Alfano. “Il 2009”, conclude il segretario generale di Unioncamere Sicilia, “è stato un anno duro per l’economia di tutto il paese. La Sicilia ha saputo reagire mettendo in piedi nuove imprese”.