terminiGiovanni BlandaCAMPOBELLO DI LICATA. ‘Né io né i consiglieri comunali abbiamo ricevuto alcuna lettera del senatore Lumia sull’operazione “Apocalisse”. Sono parole del sindaco di Campobello di Licata, Michele Termini. ‘Invero, l’amministrazione comunale di Campobello di Licata . precisa il sindaco -, non ha ricevuto, a tutt’oggi, alcuna lettera da parte del senatore Lumia del quale, comunque, si apprezza la solerzia e tempestività ad intervenire sulla vicenda ed a diffondere tramite stampa le proprie lettere già prima di inviarle ai destinatari’. ‘L’amministrazione comunale – aggiunge -, sin dal suo insediamento, ha posto in essere una attività antimafia sostanziale e non di maniera, vigilando attivamente al fine di evitare possibili ingerenze della criminalità organizzata nei settori sensibili, instaurando da subito un rapporto di piena collaborazione con le istituzioni e le Forze dell’ordine e applicando pienamente il Protocollo per la legalità Gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa, sottoscritto col prefetto, in materia di appalti pubblici. Proprio in questa direzione, l’amministrazione comunale si sta adoperando nel quadro delle iniziative rivolte al potenziamento delle azioni di contrasto alla criminalità organizzata attraverso lo studio e la successiva adozione di un ‘corpus’ meglio definito ‘Codice antimafia e anticorruzione’, finalizzato ad incrementare l’impermeabilità dell’amministrazione comunale rispetto a qualsiasi forma di collusione ed infiltrazione mafiosa. L’amministrazione si è altresì attivata per la trasparenza degli atti amministrativa, tanto è vero che è stata la prima amministrazione ad avere l’Albo pretorio on line con l’integrale pubblicazione delle delibere e direttive’. ‘Pertanto il sindaco – prosegue – non accetta lezioni di moralità da parte del senatore Lumia ed esponenti locali del Pd. Faccia chiarezza lui al suo interno. L’amministrazione valuterà ogni iniziativa idonea alla tutela dell’Ente. Rifiutiamo con forza la cultura del sospetto e invitiamo tutte le parti politiche e l’intera società civile, anziché ingenerare confusione, a denunciare, qualora siano a conoscenza, fatti e misfatti penalmente rilevanti’. ‘Esprimo, infine – conclude -, piena fiducia alla Magistratura, affinché faccia presto chiarezza perché la gente onesta e laboriosa di Campobello non sopporta più questo marchio infame’.