La legge regionale 10 del 1999 prevede l’attivazione di servizi di fruizione a pagamento dentro le riserve naturali e che gli incassi costituiscano entrate per gli enti di gestione da destinare alle attività di conservazione delle aree protette regionali. Il Comune di Lampedusa, senza averne titolo, con un contratto del 3 giugno scorso, ha attivato per sei anni un servizio di noleggio ombrelloni per la fruizione della spiaggia dei Conigli, prevedendo di incassare 60.000 euro di canone. Tutto questo, peraltro, all’interno di un’area demaniale della Regione Siciliana e disattendendo gli obblighi previsti in un Accordo con l’Ente Gestore della Riserva e l’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente approvato il 25 maggio scorso. Il caso è stato sollevato dal Senatore Francesco Ferrante con un’interrogazione urgente presentata al Ministro dell’Ambiente. Per Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia, che gestisce la Riserva Naturale di Lampedusa “Si tratta di fatti gravissimi che si collocano in un quadro di atti unilaterali compiuti dal Comune di Lampedusa in danno della Riserva Naturale istituita dall’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente. Atti che costituiscono la replica di quanto avvenuto lo scorso anno con la creazione di un parcheggio abusivo davanti l’ingresso della riserva, per cui il sindaco De Rubeis è sotto processo, e l’attivazione del biglietto di ingresso incamerato dal Comune”. Nell’interrogazione, il senatore Ferrante chiede al Ministro dell’Ambiente quali provvedimenti intenda assumere nei confronti dell’Area Marina Protetta delle Isole Pelagie gestita dal Comune di Lampedusa per ripristinare il rispetto delle leggi nazionali e regionali ed il corretto reimpiego in favore della Riserva Naturale regionale delle somme incamerate dal Comune, garantendo anche il rispetto delle competenze e prerogative della Regione Siciliana e dell’Ente Gestore della Riserva.