Questo è il documento che è stato sottoscritto dai soci del consorzio Unifidi Imprese Sicilia della Filiale di Agrigento, in occasione dell’assemblea separata svolta ieri sera, presso i locali della filiale sita in via Imera 223/c.

La crisi finanziaria ed economica che attanaglia il Paese non ha risparmiato neanche il tessuto produttivo siciliano, generando effetti negativi anche sulla situazione economico-patrimoniale delle imprese operanti nel territorio regionale. In un momento in cui tutti hanno bisogno di aiuto per uscire dalla crisi, quelle che probabilmente vanno più supportate sono le imprese, il vero motore dell’economia, che a causa della crisi finanziaria prima, ed economica poi, hanno pagato il tributo maggiore in termini di posti di lavoro, di capitale circolante e di difficoltà nell’accesso al credito. Ulteriore dato significativo nel tracciare la preoccupante situazione in cui versano le aziende siciliane riguarda l’indice di solvibilità dei pagamenti nei confronti degli Istituti di Credito ed i livelli di sofferenza, di molto accresciuti. Nell’ultimo anno, infatti, è aumentato il numero delle imprese che presentano difficoltà nell’onorare gli impegni assunti nei confronti del sistema bancario. In questo scenario di recessione e fatica, il ruolo di intermediario dei Confidi, già importante negli ultimi anni, diventa ancor più significativo. Avendo, infatti, essi diretta conoscenza del territorio e delle dinamiche che si interpongono tra l’impresa e la banca, i consorzi di garanzia rappresentano da una parte il principale referente per tutte quelle imprese che tentano di ottenere liquidità da parte degli istituti bancari mediante la garanzia consortile, e dall’altra, cioè per le banche, una conoscenza più diretta del territorio e della realtà dell’impresa. Alle complessità di un sistema imprese-banche-confidi già piuttosto articolato ed inserito in un momento economico di grave incertezza si è inserita la nuova normativa sui Confidi che prevede l’iscrizione nell’elenco speciale degli Intermediari Finanziari Vigilati art. 107 T.U.B. per quei consorzi di garanzia che hanno superato i 75 milioni di euro di Garanzie in essere ed altri requisiti prudenziali ed organizzativi. “La difficile situazione economica che continua a pesare fortemente sulle imprese siciliane- spiega Piero Giglione, Direttore di Unifidi Imprese Sicilia, Intermediario Finanziario Vigilato- obbliga i Confidi ed in particolar modo i Confidi 107 a non rinunciare alla loro missione di stare a fianco delle imprese, ma, allo stesso tempo, a guardare con maggiore attenzione alla ricaduta sul proprio patrimonio degli effetti derivanti dalle difficoltà finanziarie dell’impresa. Unifidi Imprese Sicilia- continua il Direttore Piero Giglione – può contare su una solida patrimonializzazione derivante dall’adozione di strategie societarie volte alla crescita ed al rafforzamento patrimoniale mediante l’apporto dei Soci e solo in parte da interventi pubblici. Rileviamo, tuttavia, con preoccupazione, gli effetti dell’aumento delle sofferenze nel sistema bancario che significa attivazione della nostra garanzia e quindi impatto sui patrimoni. I patrimoni dei Confidi, qualora la crisi si prolungasse nel tempo, potrebbero non essere sufficienti per continuare la normale attività di accompagnamento delle imprese nell’accesso al credito. Pertanto non è più rinviabile un serio ed adeguato intervento da parte degli enti pubblici come la Regione, la Provincia, i Comuni, sulla patrimonializzazione dei Confidi se si vuole continuare a far svolgere agli stessi l’importante ruolo di facilitatori di accesso al credito per le piccole e medie imprese. Il Rapporto tra i Confidi ed il Sistema Bancario- conclude Piero Giglione- oggi non deve essere più imperniato solo sulla semplice fruizione della garanzia consortile da parte delle Banche per ridurre il rischio, ma deve tendere alla creazione di una forte partnership dove ognuna delle parti svolge la propria funzione per il bene dell’Impresa. Pertanto instaurando un rapporto di sinergica collaborazione Banca – Confidi si potrà mirare ad un aiuto concreto al mondo imprenditoriale che continua ancora a soffrire per la congiuntura economica che assilla la nostra economia.