Sono assolutamente prive di logica e denotano unicamente ignoranza le richieste di alcuni cittadini, cavalcate improvvidamente da qualche amministratore in cerca di “visibilità”, che vorrebbero vedere estirpata la vegetazione dunale presente, per fortuna, in diversi punti del litorale della nostra provincia, come pure i folti canneti che si propagano lungo il corso dei valloni in cui scorrono le acque pluviali.
L’ultima “sparata” in questo senso è di un consigliere comunale di Porto Empedocle, evidentemente (o volutamente?) ignaro della importante funzione ecologica svolta sia dalla cosiddetta vegetazione pioniera, protetta addirittura da Direttive comunitarie – che attecchisce e prolifera sulle dune allorquando trova un ambiente naturalmente integro offrendo quindi garanzia di salubrità della spiaggia che si è scelto di frequentare – che dai folti canneti che altrettanto naturalmente crescono in bellezza lungo i corsi d’acqua svolgendo un’attività continua di fitodepurazione che la bioarchitettura, da tempo, in tutto il mondo ha adottato proprio come sistema di epurazione delle acque a zero impatto ambientale.
L’ignoranza dei cittadini è ammissibile, quella di un amministratore che parla senza documentarsi preventivamente lo è molto meno. Questo “solerte” consigliere empedoclino, evidentemente, non immagina neanche cosa arriverebbe, ad esempio, sulla spiaggia di Marinella tanto cara al commissario Montalbano, se le rigogliose canne che ricoprono il soprastante vallone venissero estirpate come erbacce qualsiasi: oltre a distruggere un habitat naturale di inestimabile valore in cui, ad esempio, vivono le classiche tartarughe di palude e nidificano diversi uccelli, si darebbe il via libera ai putridi liquami fognari che purtroppo, anche da quelle parti, vengono sversati illegalmente nel vallone da qualche irresponsabile.
Se ciò non avviene è proprio perché il canneto si nutre di queste sostanze depurando l’acqua, attività comparabile in buona sostanza alla vitale funzione di assorbimento dell’anidride carbonica e di rilascio di ossigeno svolta in natura dagli alberi.
Invitiamo pertanto i cittadini e soprattutto gli amministratori ad essere molto più cauti nell’avanzare richieste e nel prendere posizioni pubbliche che neanche lontanamente possono essere definite ambientalmente ed ecologicamente sostenibili. Impegniamoci, piuttosto, tutti quanti affinché le nostre spiagge abbiano bisogno sempre meno di interventi di pulizia straordinaria facendo attenzione alle nostre invero pessime abitudini quotidiane. La natura non produce “rifiuti”, l’uomo purtroppo sì!