Il gip del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto ha convalidato l’arresto del capo di Cosa nostra agrigentina, Gerlandino Messina, e del suo presunto fiancheggiatore, il favarese Calogero Bellavia, 21 anni. Il boss empedoclino arrestato sabato pomeriggio dai carabinieri a Favara, era stato formalmente arrestato per ricettazione, detenzione di munizioni e possesso illegale di due pistole ritrovate nel suo ultimo covo al momento del blitz.
Messina, nei cui confronti pende la condanna definitiva all’ergastolo, resta in cella anche per questo reato per cui rischia una pena superiore ai due anni.
Pure per Bellavia, accusato di avergli portato i pasti, vestiti e quant’altro gli veniva richiesto, negli ultimi giorni della latitanza, è stata disposta la custodia cautelare in carcere.
Intanto i carabinieri del Ris di Messina, impegnati da stamattina nei rilievi, hanno trovato decine di impronte digitali e altro materiale biologico nel covo di via Stati Uniti. Tutto al meteriale rinvenuto acquisito e verrà portato al laboratorio per essere analizzato. Al capezzale del boss, i militari hanno trovato un fazzoletto, uguale a quello che mettono al collo i portatori di San Calogero.
Video © AgTv
Gerlandino Messina pare poi che trascorresse le ore a giocare con l’Xbox, la console elettronica per videogiochi. All’interno della piattaforma è stato trovato videogioco del “Padrino”.
Sull’altro fronte delle indagini gli investigatori stanno cercando di ricostruire i movimenti dell’organizzazione, per cogliere l’avvio della corsa per conquistare lo scettro di capo. A essere tenuto d’occhio, in maniera particolare, è il versante occidentale dell’Agrigentino: la zona tra Ribera-Sciacca che è ritenuta, dagli inquirenti, quella più accreditata.
Sembra quasi scontato, poi, che il nuovo capomafia di Agrigento dovrà essere della stessa corrente “di pensiero ed azione” del trapanese Matteo Messina Denaro, ritenuto il numero uno della Sicilia.
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