Il gip del Tribunale di Palermo, Giangaspare Camerini ha ritenuto non provate le responsabilità dei cinque indagati per il delitto dell’operaio di Porto Empedocle,Giuseppe Adorno, dunque il caso è chiuso. Il Gip, infatti, ha accolto la richiesta di archiviazione, depositando il relativo provvedimento, riguardante le responsabilità personali degli indagati, nonché per tutti i reati conseguenti: occultamento e distruzione di cadavere, sequestro di persona ed altro. I familiari del giovane empedoclino, scomparso il 25 agosto e poi scoperto cadavere il 3 settembre del 2009 nelle campagne di Montaperto, si erano opposti, tramite l’avvocato Alessandro Patti, alla richiesta di archiviazione dell’indagine, avanzata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, per insufficienza degli elementi capaci di sostenere un processo, a favore dei già indagati per l’omicidio: i fratelli Giuseppe e Gerlando Distefano, Giovanni Distefano, figlio di Giuseppe, Giuseppe Filippazzo, cognato dei Distefano, e l’idraulico Giuseppe De Rubeis, compagno di scuola di Adorno, tutti di Porto Empedocle. I cinque erano finiti in carcere perché ritenuti responsabili a vario titolo dell’uccisione del giovane Adorno ma poi, più provvedimenti del Tribunale del Riesame avevano sminuito la valenza dell’attività investigativa sino al punto che lo stesso Pm della Dda, Rita Fulantelli, aveva chiesto l’archiviazione. Di identico segno l’intervento difensivo degli avvocati Nino e Vincenza Gaziano, Daniele Re, Gianfranco Pilato, Ninni Giardina ed Anna Americo. Rimane in piedi solamente un’accusa a carico di Giuseppe Filippazzo, 52 anni, e Gerlando Distefano, 50 anni, indagati per tentata estorsione, nell’ambito della vendita fallimentare di alcuni appartamenti, a danno di Domenico Adorno.