Non si placa la polemica dopo la condanna del presidente del consiglio comunale di Lampedusa, le telecamere di Libera Espressione hanno intervistato i protagonisti dello scontro politico, Giuseppe Palmeri dell’opposizione e Vincenzo D’Ancona.
il Presidente del consiglio ha diramato un duro comunicato stampa che riportiamo di seguito:
Esprimo il mio più sincero ringraziamento ai Consiglieri di maggioranza. all’Esecutivo ed ai Cittadini di Lampedusa e Linosa che, in un momento per me così difficile che lascia senz’altro una ferita lacerante. hanno sentito l’istintiva esigenza di esprimermi la propria solidarietà e vicinanza alla persona ritenuta vittima del sistema.
Unica voce fuori dal coro il Consigliere Palmeri che con l’opportunismo che da sempre lo distingue, sfrutta le situazioni più delicate per fare solo e semplice sciacallaggio politico. ritenendosi casto e puro e senza alcuna macchia: chi vuoi intendere, intenda!
Sono scandalizzato, inoltre, dall’accanimento del Presidente di Confindustria Agrigento, Giuseppe Catanzaro, che aleggia sulla vicenda come una colomba bianca fingendo d’ignorarne i meccanismi da me mai condivisi: ed allora. occorre ricordargli che, come di recente disse Mellini, i lavori della discarica di Siciliana erano affidati ad una Società, De Bartolomei. cui si era associato un modesto imprenditore edile locale, proprio Giuseppe Catanzaro con il fratello Lorenzo. Quando la De Bartolomei andò in fallimento, il Comune di Siculiana, anziché procedere ad una nuova gara d’appalto, trasferita gestione a Catanzaro. Pertanto, alla faccia della trasparenza, il sistema apocalittico voluto dalla politica di quel tempo ha determinato il sistema delle “discariche private” per pochi eletti. In particolare, sembra che la discarica di Siculiana da comprensoriale sia divenuta regionale in quanto vi conferiscono anche altre Società d’Ambito che, non si comprende per qual motivo, non portano più i propri rifiuti nella discarica di competenza. Per non parlare dei benefici in termini di autorizzazioni e fideiussioni.
Ricordo, infatti, una notizia apparsa di recente su “Grandangolo” nel quale un attendibile collaboratore di giustizia dice che imprenditori agrigentini con una mano denunciano eroe l’altra cercano l’aiuto di cosa nostra.
Pertanto, stanco di subire ed oscene perseguitato sol perché non mi con piegato ai poteri forti ed ho scelto di rompere meccanismi consolidati nel tempo sui quali con certo verranno avviate apposite indagini da parte della Magistratura libera e indipendente sulla quale ripongo ancora massima fiducia, pensavo opportuno mollare tutto e ritirarmi a vita privata. Invece, non ho potuto fare a meno di accogliere l’invito che proviene con insistenza dai cittadini onesti, per restare in carica per continuare il mio impegno con la passione di sempre, senza essere servo del sistema.Vincenzo D’ancona