La Cisl di Licata, sul problema acqua, non è disposta a consentire a nessuno operazioni demagogiche o populiste, perché molto, forse troppo tempo e troppi chilometri ha speso per la sua soluzione. Vogliamo solo ricordare di aver iniziato già dal novembre del 2008 ad occuparcene, insieme con la Cgil e con l’associazione “Uniti per lo Sviluppo” presentando una piattaforma all’ Amministrazione Comunale ed indicando nella III° Commissione Attività Produttive il luogo dove far prendere impegni a Sicilacque, a Girgenti Acque, all’allora Agenzia Regionale Rifiuti ed Acque, che si concretizzo il 25 Marzo dell’anno scorso. Dopo un lungo ed inspiegabile silenzio, si è dovuto aspettare il mese di Novembre u.s. con l’Assessore pro tempore Salvatore Furnò, se il problema è stato riesumato ed insieme abbiamo concertato i vari passaggi che hanno portato a Licata, in aula consiliare, il direttore di Sicilacque (ing. Spata), per pianificare l’arrivo dell’acqua dal “Favara di Burgio” , per ufficializzare, finalmente, la possibilità di far arrivare dalla linea della dissalata Gela – Aragona, acqua proveniente dall’Ancipa, dal Blufi, dalla Cimia, Disueri, Ragoleto ecc. così come da tempo indicavamo. Dopo qualche giorno, altro incontro ad Agrigento, presente l’Ato Idrico e Girgenti Acque per ottenere un maggiore quantitativo subito dopo ogni rottura della vecchia condotta in vetroresina. Impegno anche per la soluzione del problema “Tre Sorgenti” che con il contributo della Girgenti Acque si dovrebbe cercare di capire se potrà essere rimesso in servizio. Altro incontro è in programma ed aspettiamo di effettuare per affrontare i problemi legati alle fognature ed al corretto ed integrale funzionamento del depuratore dei reflui. Ma se tutti questi passaggi non vengono seguiti con continuità, la soluzione degli stessi si allontanerà nel tempo e sarà accreditata all’ultimo che si ritroverà ad avere la delega, senza che lo stesso vi abbia speso un solo giorno del proprio tempo ed i disagi e le sofferenze e l’esasperazione, avranno segnato gli animi dei cittadini licatesi. Lo stesso discorso si potrebbe fare per la diga Gibbesi, che pare non interessare nessuno, ne l’Amministrazione ne i partiti di opposizione, fino alla prossima campagna elettorale dopodiché ritorna a galla. Non si può tollerare che si affrontino in questo modo i problemi, soprattutto quando essi incidono sulla carne viva dei cittadini e si riferiscono ai bisogni primari degli stessi, occorre un minimo di continuità, interlocutori stabili. Ed infine, desidero rammentare a me stesso, prima che agli altri, che per la soluzione di questi problemi non è richiesto un solo euro dalle casse comunali.

USZ CISL di Licata