L’assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, ha inviato oggi una formale diffida al direttore generale dell’azienda ospedaliera “Civico” di Palermo, Dario Allegra, contestando una serie di reiterate omissioni che hanno pregiudicato la riorganizzazione e la riqualificazione del pronto soccorso dell’ospedale.

Nella diffida si fa riferimento alla mancata adozione di adempimenti “urgenti e improcrastinabili volti a ripristinare le condizioni di sicurezza per i pazienti” che erano stati sollecitati dall’assessorato in seguito ad alcuni accessi ispettivi.

La prima ispezione, a seguito di specifiche segnalazioni di utenti, era stata effettuata il 25 agosto del 2010 ed aveva fatto emergere alcune carenze nella gestione del pronto soccorso, puntualmente indicate in una nota di contestazione inviata il 19 ottobre.

La successiva ispezione, effettuata l’11 gennaio, ha confermato la persistenza delle criticita’ gia’ rilevate nel corso della precedente visita ispettiva.

Da qui la decisione della diffida che contiene, nel dettaglio, quattordici punti su cui si richiedono misure correttive da adottare entro 30 o 60 giorni (a seconda della complessita’ dei vari adempimenti).

“Ci siamo limitati – spiega l’assessore Russo – ad applicare quanto scritto nella legge di riforma del sistema sanitario che prevede precisi riferimenti alla responsabilita’ dei manager e alle relative sanzioni.

Un’azienda ospedaliera importante come il Civico di Palermo non puo’ fare registrare carenze cosi’ gravi, specie nell’organizzazione del pronto soccorso, che per gli utenti rappresenta la porta d’accesso ai servizi ospedalieri. Bisogna invertire il trend e dare ai cittadini risposte inequivocabili in termini di qualita’ dell’assistenza e dell’efficienza organizzativa: i malati vanno presi in cura e non abbandonati al loro destino per incuria o inefficienza. So bene che l’ospedale Civico di Palermo deve fare fronte a una enorme mole di lavoro e so anche che non e’ ancora a regime la medicina territoriale che potra’ alleggerire il compito degli ospedali ma chi giustifica certi disservizi con i presunti tagli operati da questo assessorato non sa quello che dice, o non e’ a conoscenza dei fatti o, piu’ verosimilmente, e’ in malafede e utilizza temi cosi’ delicati come quelli della salute per fini politici. Da molti mesi monitoriamo attentamente il funzionamento del Civico e non abbiam o avuto adeguato riscontro alle nostre contestazioni. Oltretutto certi disservizi, oltre a mettere a repentaglio le condizioni di sicurezza degli utenti, contribuiscono gravemente a compromettere il rapporto fiduciario con le istituzioni sanitarie e creano un allarme sociale, peraltro amplificato dai mezzi di comunicazione.

Ai direttori generali ho chiesto, fin dal loro insediamento, una particolare attenzione al funzionamento dei pronto soccorso dell’isola, su cui gia’ da mesi gli uffici dell’assessorato stanno eseguendo puntuali verifiche, e non e’ un caso che la loro riorganizzazione e riqualificazione e’ specificamente prevista negli obiettivi inseriti nel contratto di lavoro dei manager”.

Nella diffida viene fatto rilevare come non sia stato adempiuto il piano di riorganizzazione e riqualificazione del pronto soccorso presentato dal Civico nel dicembre del 2009 e valutato positivamente dall’assessorato e si sottolineano le inefficienze complessive che condizionano il funzionamento del pronto soccorso: il riferimento e’ ai dati che evidenziano tempi medi di degenza molto elevati e la mancata attivazione dei posti letto di lungo degenza.

Tra gli adempimenti richiesti alla direzione del Civico c’e’ la riqualificazione – anche igienica – dei locali; un corretto uso del triage, considerato che si sono registrati bassissimi dati di attivita’ nell’ambulatorio dei codici bianchi; la ridefinizione dei percorsi interni; la predisposizione di un locale idoneo per lo stoccaggio di farmaci e dei presidi del reparto; la riorganizzazione di processi di approvvigionamento, gestione e controllo dei dispositivi medici e dei farmaci impiegati al pronto soccorso con l’introduzione di un sistema informatizzato integrato con la farmacia ospedaliera; l’implementazione della dotazione di attrezzature elettromedicali presenti negli ambulatori; la predisposizione di un piano di incremento, fino a un massimo di 16, dei posti letto “tecnici” di osservazione breve intensiva (Obi); l’istituzione della figura di “operation manager” con il compito di facilitare l’eventuale reperimento di posti nelle unita’ operative. Viene anche chiesta la p redisposizione di un’analisi dei bisogni formativi del personale sanitario del pronto soccorso e un piano di vigilanza per il controllo delle vie d’accesso.