Individuati 92 evasori totali e paratotali. Segnalata agli uffici delle entrate base imponibile ai fini delle imposte dirette per 104 milioni di euro e constatate evasioni all’iva per complessivi 29 milioni di euro, nonche’ tributi evasi ai fini irap per circa 6 milioni di euro.
Il Comandante Provinciale di Agrigento ha presentato i risultati operativi conseguiti nel 2010, che si ritengono lusinghieri e gratificanti per tutti i militari che vi hanno contribuito. La G. di F. agrigentina ha svolto molteplici attività nei settori prettamente istituzionali, con particolare riguardo alla tutela della finanza pubblica (bilancio dell’Unione Europea, dello Stato e degli Enti locali) e dell’economia (nei settori del mercato dei capitali e dei servizi), alla lotta alla criminalità organizzata di stampo mafioso, comprendente le ricerca dei beni di provenienza illecita o frutto di riciclaggio di denaro sporco. Le attività di servizio sono state rivolte, altresì, nel settore extratributario, spaziando a 360 gradi con particolare riferimento alla lotta al traffico nazionale ed internazionale di stupefacenti, alle operazioni sospette di riciclaggio, al contrasto dei reati contro la Pubblica Amministrazione, ai reati connessi alle attività di polizia ambientale e polizia marittima, al controllo della spesa sanitaria, al controllo della spesa pubblica, al contrasto alla contraffazione e alla pirateria audiovisiva ed informatica, ai reati societari, al gioco d’azzardo, all’immigrazione clandestina e alla tutela della salute pubblica.
La capillare presenza su tutto il territorio provinciale, comprendente n. 43 comuni, ha consentito di svolgere una significativa azione preventiva ed intervenire successivamente nei comparti operativi ove più diffusa è l’illegalità.
L’attività istituzionale tradizionalmente svolta è quella orientata nel settore tributario in base alla consueta programmazione annuale sulla scorta di specifiche strategie operative emanate dal Governo Centrale, per il contrasto all’evasione fiscale.
In tale ambito, sono stati svolti 623 tra verifiche e controlli fiscali che hanno consentito di segnalare alla competente Agenzia delle Entrate una evasione di 104 milioni di euro ai fini delle Imposte sui redditi e di imposta sul valore aggiunto per 29 milioni di euro, nonché tributi evasi ai fini I.R.A.P. per circa 6 milioni di Euro e ritenute operate e non versate per circa 2 milioni di €.
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La lotta alla cosiddetta “economia sommersa” ha consentito di individuare 93 evasori, nonchè la scoperta di 143 lavoratori in nero o irregolarmente assunti e la verbalizzazione di n. 76 datori di lavoro per l’impiego di personale non regolarizzato.
Sono stati altresì svolti n. 92 controlli per la lotta al “caro vita” e n. 118 controlli nei confronti di soggetti che hanno beneficiato di prestazioni sociali agevolate.
Sono state denunciate n. 61 persone per reati fiscali (D.Lgs. 74/2000) tra amministratori di società e titolari di ditte individuali, di cui 4 sono state tratte in arresto per gravi violazioni tributarie.
Nell’ambito della lotta all’evasione fiscale, si cita solo una importante e complessa operazione svolta dalla Compagnia di Sciacca, in collaborazione con i Comandi Provinciali di Catanzaro e Bolzano, che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.i.p. del tribunale di Sciacca (AG), con cui è stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di 2 soggetti e la misura degli arresti domiciliari nei confronti di ulteriori 3 responsabili.
L’arresto dei 5 soggetti è giunta al culmine di articolate indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Sciacca, che hanno consentito di svelare l’esistenza di un’associazione per delinquere dedita alla reiterata commissione di numerosi reati fiscali, dall’omessa presentazione di dichiarazioni dei redditi ed iva all’emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
Tali investigazioni hanno, in particolare, permesso di delineare l’esistenza di una “rete” di soggetti economici operanti nel settore dell’edilizia ed aventi sede legale nelle province di Agrigento, Catanzaro e Bolzano, “proliferati” a partire dal 2005 e, in taluni casi, posti in liquidazione a distanza di pochissimi mesi dalla costituzione, caratterizzatisi per un reciproco e consistente scambio di fatture e da considerarsi, sulla base delle risultanze investigative, come un “gruppo imprenditoriale”, se non come un unico reale soggetto economico, frazionato solo formalmente in plurime società, cui si sono affiancate, nel tempo, varie ditte individuali intestate ad un soggetto calabrese che avviavano e cessavano l’attività senza soluzione di continuità e che, a fronte di fatture emesse per milioni di euro non hanno mai presentato alcuna dichiarazione fiscale. In tale specifica operazione, ammontano a 15 milioni di euro le false fatturazioni sinora accertate e si calcola in circa 10 milioni di euro il valore dell’iva e delle imposte sui redditi sottratte al fisco.
L’attività del Corpo si è parallelamente estesa anche al di là della semplice tutela degli interessi erariali dello Stato, orientando l’attività operativa anche a tutela dei cittadini per fronteggiare i fenomeni più macroscopici di criminalità comune ed organizzata.
A tal proposito, sono stati eseguiti appositi controlli in materia di legislazione antimafia di cui alla legge 646/1982, compresi gli appalti pubblici, dai quali sono scaturiti e già conclusi 12 accertamenti patrimoniali nei confronti di soggetti malavitosi e rispettivi nuclei familiari per complessivi n. 81 individui, nella prospettiva di aggredire i patrimoni illecitamente accumulati dalle organizzazioni criminali e loro prestanomi presenti nella Provincia, nonché seguire le variazioni patrimoniali nei confronti dei soggetti interessati.
Nel corrente anno sono stati sequestrati beni per un valore complessivo di € 309.912,92 e confische per 251.041,86 euro.
Il Nucleo di Polizia Tributaria alla sede, oltre ai compiti previsti, per ultimo, dal D.Lgs. 19/03/2001 n. 68 in materia economica e finanziaria, incorpora anche compiti specialistici in materia di lotta alla criminalità organizzata, mediante l’utilizzo di una serie di strumenti investigativi previsti da numerosi provvedimenti normativi.
Nel sotto-comparto della lotta al riciclaggio, sono state eseguite 3 ispezioni antiriciclaggio e n. 33 interventi su operazioni sospette meritevoli di approfondimento concernenti le limitazioni di pagamento di cui alla Legge 197/1991. In tale ambito sono state denunciate n. 4 persone per associazione a delinquere e truffa aggravata, nonché n. 3 soggetti segnalati per violazioni amministrative.
Relativamente alla criminalità comune, con riferimento alle violazioni di norme previste dal Codice Penale sono stati denunziati 312 soggetti di cui 15 in stato d’arresto per vari reati concernenti, truffa, falso nummario, furto, ricettazione, estorsione, possesso illegale di armi e munizioni, altre leggi di P.S. ecc.
Il continuo controllo del territorio e le accurate indagini poste in essere hanno permesso di conseguire ottimi risultati nel settore della lotta alla criminalità organizzata finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Sono stati sequestrati complessivamente circa 478 grammi di sostanze stupefacenti e 18 piante di canapa indiana. Sono stati denunciati 17 soggetti, di cui 9 in stato d’arresto, nonchè segnalati complessivamente al Prefetto n. 43 assuntori.
I Reparti del Corpo hanno effettuato interventi in materia di aiuti all’agricoltura, fondi strutturali, incentivi alle attività produttive ex Legge 488/92, tutelando sia le risorse a carico dell’Unione Europea che quelle gravanti, a titolo di cofinanziamento, sui bilanci dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali.
E’ stata scoperta una truffa aggravata del valore di circa 25,1 milioni di euro e danni erariali per oltre 28,8 milioni di euro. Sono stati eseguiti una serie di sequestri preventivi “per equivalente” fino alla concorrenza di 18,1 milioni di euro di beni riconducibili agli indagati di 6 diverse società, portata a termine nell’ambito dell’operazione “Hydra” (una indagine in collaborazione con altro reparto alla sede di Palermo) riguardante una maxi truffa ai danni dell’U.E., dello Stato e della Regione Siciliana. La stessa operazione si è conclusa con l’emissione di misure restrittive della libertà personale di 4 persone, coinvolte a vario titolo in diversi reati commessi nelle province di Agrigento, Palermo, Milano e all’estero (Svizzera e Inghilterra).
Altra operazione, denominata “Fontana Bianca”, in materia di frodi comunitarie ha riguardato una società con sede a S. Stefano di Quisquina (AG), operante nel settore della produzione di calcestruzzo pronto per l’uso. Le investigazioni, hanno comportato, tra l’altro, l’esecuzione di accertamenti bancari e postali su tutto il territorio nazionale, nonché l’effettuazione di perquisizioni in tutta la provincia di Agrigento nei confronti di una ventina di soggetti, tra società e persone fisiche, a vario titolo collegati con l’impresa oggetto di accertamento e coinvolti nel fallimento della stessa e nella realizzazione di alcune opere finanziate ai sensi della Legge n. 488/92. Le indagini hanno, in particolare, permesso di constatare la distrazione di beni e denaro dall’attivo per circa un milione di euro.
Sempre nel campo della lotta alle frodi Comunitarie, un’ulteriore attività investigativa ha riguardato la concessione di agevolazioni previste in materia di programmazione negoziata, nell’ambito del patto territoriale “Terre Sicane”, a favore di una società con sede nel riberese, esercente l’attività di lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi. A seguito dell’acquisizione di documentazione utile e di indagini finanziarie delegate dall’A.G. nei confronti del soggetto economico beneficiario delle agevolazioni e di ulteriori 2 soggetti economici coinvolti nelle indagini, è stato accertato che all’atto della richiesta di erogazione, da parte della società, dell’ultimo rateo del contributo, pari ad €. 1.204.327,14 era stato falsamente attestato, anche grazie all’utilizzo di dichiarazioni liberatorie del fornitore non veritiere, l’avvenuto pagamento a saldo di tutte le forniture afferenti l’opera finanziata, mentre, in realtà, talune fatture relative a tali forniture non erano state pagate, bensì quietanzate, al fine di dissimulare contabilmente il mancato pagamento delle stesse, mediante la stipula di contratti di accollo di debito. Le 5 persone coinvolte, a vario titolo, nella perpetrazione degli illeciti, sono stati deferiti alla locale A.G. per i reati di “tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche” e “falso ideologico in atto pubblico”.
Ed ancora, nel settore degli illeciti ottenimenti di finanziamenti pubblici ed agevolazioni finanziarie previste dalla Legge 488/92, è stato scoperto un altro sodalizio criminoso posto in essere da due importanti società che, mediante l’utilizzo di fatture riconducibili ad operazioni commerciali inesistenti e/o mediante artifizi contabili atti ad eludere, nella fase istruttoria dell’istanza, sia la valutazione dell’apporto di mezzi propri sia le altre norme previste dal regime autorizzatorio del programma di investimenti da finanziare, hanno indebitamente percepito delle agevolazioni finanziarie ex lege 488/92 per un ammontare complessivo di Euro 1.998.378.
Sono stati accertati ulteriori danni erariali in altre attività di servizio per circa 8,3 milioni di euro con la segnalazione all’Autorità Giudiziaria di Pubblici Amministratori.
Nel corso dell’anno sono stati effettuati anche alcuni controlli nei confronti dei c.d. “Money Transfer” finalizzati al contrasto del finanziamento del terrorismo internazionale mediante il monitoraggio di movimenti di capitali sospetti da e per l’estero.
In materia di polizia ambientale sono state scoperte 3 discariche abusive. Una di esse ha riguardato un’area di campagna di circa 1000 mq nei pressi della valle dei templi che è stata sequestrata dopo la verifica dell’assenza delle dovute autorizzazioni.
Altri interventi finalizzati a contrastare l’abuso edilizio sul demanio marittimo hanno portato al sequestro di una vasta area di Lampedusa, di circa 4000 mq, ove sono state costruite alcune villette in modo non conforme alle autorizzazioni, che invece erano state rilasciate per il restauro di alcuni dammusi. Complessivamente, sono stati denunciati n. 5 soggetti.
Un altro settore della polizia economica, di notevole interesse operativo, riguarda il contrasto alla contraffazione dei marchi, della pirateria informatica e della tutela dei diritti d’autore. Nel comparto, sono stati effettuati 17 interventi e sequestrati complessivamente circa 8000 tra compact-disk e DVD, 1 pc per l’elaborazioni dei supporti illecitamente riprodotti, circa 1.500 capi e/o oggetti con marchi contraffatti e denunciate a piede libero nr. 30 persone, di cui 8 arrestate.
Nel settore del contrasto all’immigrazione clandestina, anche con l’apporto delle unità Aeronavali del Corpo, sono stati fermati n. 140 soggetti stranieri, di cui 6 tratti in arresto per favoreggiamento all’immigrazione, e sequestrate 5 imbarcazioni a tal scopo utilizzate.
Nel settore delle accise sugli oli minerali, sono stati eseguiti 32 interventi che hanno permesso di verbalizzare 33 soggetti di cui 7 denunciati ed il sequestro di oltre 3.309 kg di g.p.l. tenuto in un deposito non autorizzato, nonché Kg. 32.689 di oli minerali, di cui 23.581 destinati ad usi agevolati.
Le attività di servizio nei confronti dei commercianti al dettaglio si sono sviluppate mediante 4.400 controlli in materia di scontrino fiscale e/o ricevuta fiscale, di cui 1.580 circa con esito irregolare (pari al 36% dei controlli) e 2.121 controlli su strada.
In materia di Codice della Strada, sono stati elevati circa 550 verbali, sequestrate nr. 9 autovetture per violazioni al codice della strada.
Nel territorio, dall’inizio dell’anno sono state impiegate circa 1.350 pattuglie, nr. 4.000 militari, per un totale di oltre 25.000 ore lavorative svolte, consentendo di svolgere una significativa e capillare azione preventiva ed intervenire successivamente nei comparti operativi ove più diffusa è l’illegalità.
I risultati operativi conseguiti dalla Guardia di Finanza in tutta la provincia di Agrigento si ritengono lusinghieri e gratificanti per tutti i militari che vi hanno contribuito.
Agrigento, 4 Febbraio 2011