Cinque condanne e un’assoluzione. E’ questa la sentenza di appello del processo cosidetto “Agorà”, dall’omonima operazione antimafia messa a segno nel dicembre del 2008, emessa ieri pomeriggio. Condanna confermata per Angelo Di Bella di Canicattì a 10 anni, per Gerlando Costanza di Favara a 8 anni, e per Beniamino Di Gati, fratello del pentito Maurizio anche lui collaboratore di giustizia di Racalmuto, ad un anno di reclusione. Pene ridotte, da tre sei anni a tre anni per Calogero Di Caro perché è caduta l’aggravante dell’articolo sette, e otto anni e otto mesi (anziché dieci anni) per Luigi Messana di Canicattì. Assolto per non avere commesso il fatto Calogero Costanza, di Favara. Il procuratore generale nel corso della sua requisitoria lo scorso mese di gennaio aveva chiesto per tutti gli imputati la riconferma della pena inflitta dal gup del Tribunale di Palermo. La Corte ha anche disposto il dissequestro delle imprese “Ares” e “P.C Costruzioni” di Calogero Costanza. L’operazione “Agorà” messa a segno dalla Squadra mobile coordinata dalla Dda di Palermo risale al dicembre del 2008. L’Inchiesta che prese il nome dal centro commerciale costruito lungo la statale 640 Agrigento- Caltanissetta nei pressi di Castrofilippo prima di essere ceduto agli attuali proprietari.
Video © AgTv
Secondo l’accusa la realizzazione del centro commerciale dalla fase della progettazione a quella della realizzazione sarebbe entrata nel mirino di Cosa Nostra con imprese che facevano capo proprio ai soggetti coinvolti e alle loro imprese e riconducibili all’allora super latitante di Campobello di Licata Giuseppe Falsone che avrebbe imposto i propri mezzi e la propria manodopera.