Il Gip del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, accogliendo la richiesta avanzata dal Pm e della difesa dell’indagato, ha disposto l’archiviazione del procedimento penale che vedeva il sindaco di Porto Empedocle, Calogero Firetto, sottoposto ad indagini per il reato di scambio di voto. L’indagine fu avviata da una denuncia presentata presso i carabinieri della stazione di Porto Empedocle, da Orazio Guarraci, due giorni dopo i risultati del ballottaggio che hanno proclamarono, Firetto, primo cittadno del Comune di Porto Empedocle. Alla denuncia erano state allegate tre diverse dichiarazioni, rese da tre diverse donne, raccolte a casa di tale Rosario Migliara Rosario, da una collaboratrice del Guarraci, Rosaria Massimino, alla presenza dello stesso e di due avvocati empedoclini e di un folto gruppo di altri cittadini residenti nella stessa zona. Nelle tre dichiarazioni allegate alla denuncia, si assumeva che Firetto in cambio del voto, aveva promesso ad una signora il pagamento di una bolletta dell’energia elettrica, ed in una di esse si assumeva che a fare tale promessa, in cambio del voto per Firetto, era stato l’avvocato Luigi Troia. Dopo la denuncia la Procura della Repubblica, il Gip Gemma Miliani, si era attività conducendo, con i carabinieri di Porto Empedocle, una complessa attività di indagine, che ha visto interrogate circa quindici persone presenti alla riunione in cui le dichiarazioni allegate alla denuncia erano state raccolte. Parallelamente, anche il Firetto, per il tramite del proprio difensore di fiducia, l’ avvocato Angelo Farruggia, ha intrapreso una serie di investigazioni difensive volte a dimostrare l’infondatezza ed il contenuto calunniatorio delle accuse mosse dal Guarraci. Le investigazioni autonomamente condotte, unitamente ai risultati delle indagini difensive effettuate dal difensore dell’indagato, hanno indotto la Procura della Repubblica ad avanzare richiesta di archiviazione del procedimento che vedeva come indagato il sindaco Firetto. Avverso tale richiesta Guarraci ha presentato opposizione al Gip, il quale, dopo l’udienza tenutasi il 9 febbraio 2011, respingendo l’opposizione proposta dallo stesso Guarraci, ed accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica e del difensore di Firetto, ha emesso un’ordinanza di archiviazione ritenendo la notizia di reato infondata. Nel motivare l’ordinanza di archiviazione, il giudice non ha mancato di evidenziare l’inattendibilità delle dichiarazioni allegate da Guarraci alla denuncia, nonché il fatto che le stesse risultavano altamente inquinate dalla presenza dello stesso al momento della loro redazione, avvenuta peraltro a casa di un solidale di Guarraci. Non si esclude che la vicenda, su iniziativa della Procura della Repubblica, cui sono stati restituiti gli atti, o su iniziativa dello stesso Firetto, possa avere altri risvolti giudiziari a carico di Guarraci, atteso che già all’udienza del 9 febbraio l’avvocato Angelo Farruggia aveva chiesto la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica perché si indagasse su Guarraci per il reato di calunnia, intralcio alla giustizia e scambio di voto.