E’ in corso di svolgimento dal 4 Giugno e sino all’8 Luglio 2011 la mostra d’arte contemporanea “Centocinquanta artisti raccontano la nostra storia”, presso l’Archivio di Stato di Novara, in cui sono presenti le opere di quattro pittori agrigentini. Si tratta di Gaetano Vella, Carmelo Nicotra, giovani artisti emergenti, e di Franco Fasulo e Gianni Provenzano, già affermati nel mondo della pittura.

La mostra ha come tema la storia d’Italia dalla sua nascita nel 1861 al 2010, rappresentata attraverso 150 opere pittoriche e scultoree che raffigurano ognuna un evento legato ad un anno in particolare: nello specifico, Gaetano Vella ha ritratto l’anno 1998 con la sua opera “Nuove Visioni, reinterpretando i primi cambiamenti per l’abbattimento delle frontiere europee, come la libera circolazione di persone e merci; il 1984 è stato ritratto da Carmelo Nicotra nel suo quadro ‘Giuseppe Fava’ dedicato al giornalista ucciso in quell’anno dalla mafia a Catania; Franco Fasulo ha scelto il 1908 con “Noi Dormivamo Ancora” per ricordare il terremoto di Messina; Gianni Provenzano con il suo Ulivo per ‘I Giganti della Montagna’ ha reso omaggio a Luigi Pirandello nell’anno della sua morte, il 1936.

A cura di Vittorio Tonon, la mostra è allestita presso l’Archivio di Stato di Novara, storico edificio che conserva documenti dalla fine del IX secolo fino al 1990: le opere degli artisti sono state posizionate tra gli scaffali antichi e imponenti dell’immensa sala, creando un interessante contrasto compositivo che valorizza le opere in un percorso variegato e non schematico. L’aspetto interessante è che in moltissime opere gli artisti hanno voluto rielaborare i tre colori della bandiera italiana, in modo da fornire alla manifestazione una buona impronta celebrativa alla storia del nostro Paese.

Il giovane artista Gaetano Vella: “Un’iniziativa molto interessante sia dal punto di vista creativo che personale. Per noi artisti della provincia di Agrigento ha rappresentato un’occasione importante per farci conoscere, confrontandoci con altre realtà di tutto il territorio italiano. Ad Agrigento vivono e producono decine di giovani dalle interessanti qualità artistiche che tuttavia hanno poco spazio per mostrare la propria bravura. E’ un vero peccato vedere come tanti talenti interessanti debbano restare nell’ombra”.