La Procura di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio per disastro e duplice omicidio colposi di undici persone per il crollo, avvenuto il 23 gennaio del 2010, della casa di via del Carmine, a Favara, in cui rimasero uccise le sorelline Chiara Pia e Marianna Bellavia, di 3 e 14 anni. L’udienza si terrà davanti al Gup della Citta dei Templi il 27 settembre prossimo. Gli imputati sono: l’allora sindaco in carica a Favara, Domenico Russello, 49 anni; due suoi predecessori, Carmelo Vetro, 65 anni, e Lorenzo Airò, 53 anni; il proprietario e il possessore dell’immobile, Rosalia Presti, 38 anni, e Antonio Noto, 52 anni; e 6 dirigenti ed ex dirigenti dell’Ufficio tecnico comunale di Favara, Giacomo Sorce, 50 anni; Sebastiano Dispenza, 53 anni; Pasquale Amato, 56 anni; Alberto Avenia, 51 anni; Antonio Grova, 48 anni; e Vincenzo Arnone, 53 anni. Secondo l’accusa, il crollo si poteva evitare se le persone indagate avessero messo in atto i controlli e le verifiche necessarie finalizzate a constatare l’agibilità dell’immobile e a emettere il conseguente ordine di sgombero. La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata dal procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale, dall’aggiunto Ignazio Fonzo, e dai sostituti Lucia Brescia e Giacomo Forte.