Continuano gli attestati di Solidarietà per Niccolò Savarino, l’agente di polizia municipale assassinato da balordi a Milano.

Gli amici e le persone care hanno aperto un gruppo facebook a lui dedicato, nulla vale più delle parole scritte dall’amministratore del gruppo: “Questo gruppo è per tutte quelle persone ke lo conoscevano, gli amici, x ki lo ha incrociato anke solo una volta….questo gruppo è x tenere alta la memoria di questo splendido uomo, buono di cuore, testardo e pure orgoglioso, MA UNICO E INIMITABILE!!!

Nel gruppo molti i commenti, alcuni anche forti dettati dal’emotività e dalla rabbia, uno su tutti la bella lettera aperta scritta da Giordano Biserni, ecco alcuni passaggi: “Ecco Niccolò siamo sicuri che anche tu ti starai domandando, come noi:  come è possibile che un 24enne slavo pluripregiudicato  fosse in Italia alla guida di un SUV che costa come una vita di tuoi stipendi e potesse scorrazzare tranquillo per Milano.” e continua “Sappi però che tu col tuo gesto eroico (solo un eroe si para davanti a un SUV in fuga di sera a Milano!) sei diventato un simbolo un vessillo per tanti tuoi colleghi. Ci dicono che fossi molto modesto e sempre defilato. Ora non puoi più esserlo. Ora sei un simbolo e i tuoi colleghi e i cittadini devono solo dirti grazie e non dimenticarti.

Clicca qui per raggiungere il gruppo dedicato a Niccolò su facebook

Nel fronte delle indagini e ancora in carcere in Ungheria Goico Jovanovic, 24 anni,  che verrà presto portato davanti a un tribunale ungherese per essere estradato in Italia: dovrebbe arrivare a Milano entro un paio di giorni. Finirà nel carcere di San Vittore con l’accusa di omicidio volontario aggravato e resistenza a pubblico ufficiale.

Il nomade, residente a Busto Arsizio (Varese), appartiene a una banda attiva in tutta Europa e specializzata nel rip-deal, la truffa veloce che consiste nell’acquistare beni con valuta falsa. In Italia ha nove precedenti accumulati tra il 2005 e il 2011.

Sull’ordinanza di custodia cautelare si legge che, dopo l’omicidio, Jovanovic in fuga telefonò alla donna italiana a cui era intestato il Suv: “Sei nei guai, con la tua macchina hanno commesso un omicidio, ti do 200mila euro se mi copri”.  La prestanome ha collaborato con gli inquirenti aiutandoli ad incastrare il nomade su cui ad oggi c’è un alone di mistero sia per il nome reale sia per l’età, forse si procederà ad analisi osseo-facciali per stabilirne la reale età, in vaglio degli inqurenti anche una informazione sul luogo di nascita, nel ’95 a Palermo, ma è una delle tante ipotesi che circolano.