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Alla mezzanotte di oggi 20 gennaio termina il fermo degli autotrasportatori. L’Aitras, l’Assotrasport, l’Assiotrat e i consorzi di Trapani, Palermo e Catania riporteranno i mezzi nei propri piazzali, lasciando i presidi e i punti di sensibilizzazione, in quanto scadranno i cinque giorni consentiti dalla legge che regolamenta gli scioperi degli autotrasportatori, questo quanto dichiarato alla nostra redazione dal presidente dell’Aitras Salvatore Bella.
Cinque giorni di blocchi, una regione in ginocchio per la protesta in Sicilia del movimento Forza d’urto, sigla che raccoglie i camionisti aderenti all’Associazione imprese autotrasportatori siciliani, agricoltori riuniti sotto la sigla del Movimento dei forconi e pescatori che, da lunedì scorso, sbarrano strade, ferrovie, porti, per protestare contro l’aumento del prezzo dei carburanti e delle tariffe autostradali.
In tutta l’isola, i supermarket sono semivuoti, manca l’acqua minerale e negli scaffali gran parte dei prodotti sono esauriti. Quasi tutti i distributori di carburante sono ormai chiusi e nei pochi rimasti aperti le code sono lunghissime.
“Non c’è pieno controllo del movimento”, ha detto il Governatore della Sicilia Raffaele Lombardo ai giornalisti che gli hanno chiesto se dopo il vertice di ieri i blocchi saranno rimossi. “Atti di forza per rimuovere i blocchi? Spero e credo di no. È un movimento ampio, che non è rappresentato da una persona o da gruppi e che sfugge al controllo. Rivolgo dunque un appello a chiunque partecipi ai blocchi di evitare degenerazioni e disagi alla gente. Non credo che ci siano matrici politiche. Noi sosteniamo le ragioni che i manifestanti hanno messo per iscritto su un documento, non condividiamo certo i metodi della protesta”.
Forse i contadini del movimento dei Forconi e pescatori proseguiranno lo sciopero ad oltranza mentre gli autotrasportatori come concordato dismetteranno i presidi nella mezzanotte. “I blocchi proseguiranno – dice Mariano Ferro dei ‘Forconi – anche se allenteremo la pressione, altrimenti rischiamo una guerra tra poveri”
A Villa San Giovanni, un centinaio di camion sono fermi nei piazzali degli imbarcaderi. I conducenti, infatti, una volta traghettati rischiano di essere bloccati in uno dei presidi attuati sull’Isola e quindi sono costretti ad attendere gli sviluppi della situazione in Calabria. Allo stato la polizia stradale non segnala disagi per gli imbarchi sui traghetti di veicoli e pullman.
Gli autotrasportatori hanno bloccato quasi completamente la rotonda Giunone, nella valle dei Templi di Agrigento. I tir sono stati parcheggiati sul ciglio della strada e il traffico, proveniente dalla statale 640 e dalla Panoramica dei Templi, viene deviato verso la statale 115 direzione Porto Empedocle. Il blocco è presidiato da polizia e carabinieri.
Sottoscrizione del patto di legalita’. Cosi’ recita il primo punto all’ordine del giorno della riunione convocata per sabato 21 gennaio, alle 10,00, dall’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilita’, Pier Carmelo Russo e alla quale sono state invitate tutte le associazioni di categoria del settore dell’autotrasporto.
La riunione, che si svolgera’ a Palermo nei locali dell’assessorato, in via Leonardo da Vinci 161, servira’ anche a riattivare la Consulta regionale dell’Autotrasporto e a mettere a punto nuove iniziative per sollecitare il governo nazionale sulle politiche dei trasporti in Sicilia.