Sta tornando lentamente alla normalità la situazione in Sicilia sul fronte dell’approvvigionamento di carburanti. Dopo la sospensione del blocco dei tir, la benzina è arrivata in numerosi distributori, ma i disagi non mancano: ancora lunghe le code di automobilisti, costretti ad attese estenuanti, e momenti di tensione in alcune aree di servizio, parte delle quali ha esaurito le prime scorte ed è stata costretta a chiudere in attesa di nuovi rifornimenti.
“Nessuno sciopero dei benzinai è previsto in Sicilia per le prossime settimane”. La precisazione è di Eduardo Brancato, segretario regionale della Figisc che prevede occorreranno altre 36-48 ore per il ritorno alla normalita”. ”In Sicilia, dove ci sono 2.400 impianti, ci vorranno oltre 25 milione di litri di carburante e le autobotti possono portare al massimo 36.000 litri per viaggio, ma autisti e cisterne non sono illimitati. Sono state sospese le chiusure infrasettimanali e notturne”.
In maniera irrituale per via della giornata festiva, ieri a Palermo alcuni deputati dell’Assemblea regionale siciliana si sono recati a Palazzo dei Normanni per ricevere alcuni rappresentanti del movimento Forza d’urto e dei Forconi. Durante la riunione, nella sala rossa, i parlamentari, appartenenti a maggioranza e opposizione, hanno ascoltato le ragioni che hanno indotto contadini, autotrasportatori e pescatori a organizzare la protesta che per sei giorni ha messo in ginocchio la Sicilia.
”E’ emersa la necessità di convocazione di una seduta straordinaria del Parlamento con la presenza del governo – dice Salvino Caputo del Pdl – al fine di dichiarare lo stato di crisi di tutto il comparto produttivo legato all’agricoltura, alla pesca e ai trasporti”. Caputo sostiene la necessità di attivare bandi comunitari a sostegno dello stato di crisi delle aziende. Un altro importante punto da evidenziare è il blocco per due anni delle cartelle esattoriali e la cancellazione dell’Imu per i terreni agricoli. Sono questi i temi sui quali martedì in aula il governo dovrà intervenire”.
A partire dalla mezzanotte ieri il fermo dei tir per 5 giorni, che ha proclamato la sigla nazionale di Trasportounito cui aderiscono autotrasportatori della Calabria, Campania,Puglia, Marche e Liguria. Si prevede che Villa San Giovanni verrà bloccata dai Tir impedendo di fatto il transito da e per la Sicilia.
A poche ore dall’inizio del fermo continua ad aumentare la partecipazione in tutta la Penisola ed iniziano ad arrivare notizie di concentramenti anche al Nord.
La situazione aggiornata è la seguente : Villa San Giovanni, Gioia Tauro, Giosa Jonica, Rosarno, Campo Calabro, Poggio Imperiale, Bari, Cerignola, San Severo, Grotteria mare, Taranto SS. 106 ( altezza raffineria), Taranto SS. 7 ( altezza ILVA ), Taranto SS. 7ter ( svincolo Statte verso ILVA ), Taranto SS. 106 ( svincolo per area portuale TCT ), Taranto SS. 100 ( zona Massafra- Mottola ), Manduria, Andria Barletta, Gioia del Colle, Salerno, Caianiello, Caserta, Maddaloni, Nola, Napoli Nord, Frosinone, Ferentino, Foggia, Cesena Nord, Castel Sant’Angelo, San benedetto del Tronto, Civitanova Marche, Ancona Sud, Termoli, Ravenna, Perugia, Bologna, Livorno, Genova, Bergamo, Capriate, Tangenziale Sud Torino ( svincolo autoporto ), A33 Asti – Cuneo ( Sant’ Albano).
Trasportounito ha comunicato che attuerà lo “sciopero dei camion” dalle ore 0:00 del 23 alle 24:00 del 27 gennaio 2012. “Oggi la crisi dell’autotrasporto ha bisogno con urgenza di ben altre risposte, come l’applicabilità della legge sui costi minimi di sicurezza, sui tempi di pagamento dei servizi di trasporto merci su strada, nonchè un intervento sul costo industriale del gasolio , sul costo delle assicurazioni e su quello dei pedaggi”.
Ecco le richieste degli autotrasportatori rappresentati da TrasportoUnito:
- Recupero alla pompa dell’accisa gasolio 2011 e anticipazione sul primo trimestre 2012
- Revisione dell’articolo 83bis sui costi minimi e controlli “automatici” nelle aziende committenti con immediato pagamento della differenza
- Pagamenti obbligatori entro 30 giorni per tutta la filiera del trasporto e controlli da parte dello Stato, con recupero da parte dei suoi organi
- Pagamento immediato dei tempi di attesa al carico e scarico
- Maggiori controlli e sanzioni per gli autotrasportatori irregolari ed i loro committenti
- Divieto di fatturare i servizi di trasporto per le imprese che non possiedono veicoli industriali
- Esenzione dall’obbligo del Sistri per le piccole e medie imprese di autotrasporto che trasportano rifiuti non pericolosi
- Sconto immediato al casello sulle spese autostradali Nuove regole sulle assicurazioni RC per i veicoli industriali, col fine di calmierare i premi
- Semplificazione procedure Testo Unico sicurezza del lavoro.
Il Codacons ha presentato un esposto alle Procure della Repubblica dei capoluoghi siciliani per verificare se siano stati commessi reati durante lo sciopero. Secondo l’associazione di consumatori si potrebbe ipotizzare l’interruzione di pubblico servizio e un aumento dei prezzi dei prodotti e lo sviluppo di un mercato nero della benzina.
Intanto la Coldiretti ha tracciato un bilancio provvisorio dei danni causati dallo sciopero all’agroalimentare: nell’ultima settimana, secondo l’associazione, ammontano ad almeno 50 milioni di euro.