In Sicilia i blocchi sono stati rimossi, la benzina è arrivata, ma la protesta continua. Quella di oggi sarà un’altra giornata difficile in Sicilia, soprattutto a Palermo. All’invasione pacifica dei forconi, annunciata ieri dai leader del movimento dopo un incontro a Pian Del Lago, si aggiungerà il corteo degli “Studenti siciliani in lotta”, che da piazza Croci raggiungerà Palazzo dei Normanni.
Gli studenti non sfileranno con simboli politici per “ribadire – affermano – la trasversalità della mobilitazione contro il caro-vita”. Saranno presenti soltanto le bandiere della Sicilia e quelle italiane per “dimostrare che il grave atto della scorsa settimana, – aggiungono – quando fu bruciato un tricolore durante una manifestazione, è soltanto il gesto di una minoranza di studenti dei centri sociali infiltratisi nel movimento”.
“Continueremo a sostenere la protesta del Movimento dei Forconi – dice Marco Alessandra, presidente della Consulta provinciale degli studenti di Palermo – in quanto è a rischio soprattutto il futuro dei giovani siciliani che, a causa di questa crisi economia e dell’incapacità dei governi di arginarla, rischiano di dover lasciare la nostra terra. Domani saranno in piazza simbolicamente genitori e figli, per la prima volta uniti nel difendere il proprio futuro e la propria comunità di appartenenza”. Intanto se non riprendono i rifornimenti, nell’Isola potrebbero scarseggiare le scorte dei medicinali.
Proseguono anche oggi i presìdi, definiti di “sensibilizzazione”, del movimento “Forza d’urto” a Canicattì lungo la strada statale 640 Porto Empedocle-Caltanissetta. A Porto Empedocle, all’altezza dello scalo marittimo, i manifestanti stanno impedendo il transito dei mezzi mentre negli altri presidi si registrano solo rallentamenti del traffico.
Una delegazione della Regione siciliana, guidata dal governatore Raffaele Lombardo, andrà oggi dal premier Mario Monti. L’incontro si terrà a Palazzo Chigi alle 19. Della delegazione siciliana faranno parte anche il presidente dell’Assemblea regionale, Francesco Cascio, e quattro assessori della giunta regionale.
“Affronteremo le questioni che sono state sollevate nei giorni della protesta – spiega Lombardo -, da Forza d’urto, dai Forconi, dall’Aias e da altre categorie che sono state ricevute dagli assessori. I temi sono sia quelli che riguardano il trasporto, sia le tematiche della pesca, così come le questioni che attengono all’agricoltura dove bisogna affrontare la concorrenza sleale e la competizione impari con i prodotti del nord Africa o della Turchia”.
Lombardo spiega che “alcuni provvedimenti vanno presi da noi: già abbiamo operato con la Serit e la Crias – aggiunge – e abbiamo avviato qualche iniziativa legislativa che deve cercare di frenare la proliferazione di strutture della grande distribuzione che non giovano né alla produzione né al medio e piccolo commercio che sono le dimensioni tipiche della nostra economia. Faremo il punto della situazione e sarà un discorso che non si chiuderà domani e che dovrà essere verificato giorno per giorno. Continuare a farci del male è non solo controproducente ma anche stupido e insopportabile”.
A Roma oggi sarà presente anche una rappresentanza dei sindaci siciliani, a partire dalle 17 in Piazza Colonna. “Condividiamo alcune delle ragioni delle proteste di questi ultimi giorni e riteniamo che siano tanti i problemi che non hanno ancora trovato soluzione”, spiega Giacomo Scala, presidente dell’Associazione dei comuni siciliani.
“Chiedo a tutti i sindaci siciliani di essere presenti domani, a Palermo, a sostegno della protesta di autotrasportatori e agricoltori, all’incontro che i manifestanti avranno con il presidente della Regione Raffaele Lombardo”, dice il sindaco di Agrigento Marco Zambuto (Udc). “Soltanto in questo modo riusciremo a dare forza alla trattativa che il governatore Lombardo avrà con il presidente del Consiglio Mario Monti. La Sicilia è sempre stata penalizzata dalle politiche nazionali e comunitarie, dalla scarsità di infrastrutture e dall’assenza di un reale sostegno creditizio. Le forze produttive vogliono, adesso, arginare il sistema economico che impone che i siciliani producano solo il 10 per cento di quello che consumano”.
Il presidio del movimento dei forconi presente nella statale 123 Campobello di Licata – Canicattì ha indetto per il giorno 26 gennaio alle ore 10, una manifestazione in piazza XX settembre, vicino al palazzo di città, a Campobello di Licata.
Si fa appello questa volta a tutta la popolazione civile di Campobello di Licata, Ravanusa, Canicattì e gli altri comuni vicinori, a tutte le categorie, ai lavoratori, gli operai, i precari, gli studenti e i giovani disoccupati, poichè la protesta e’ per tutti e di tutti.
I Forconi campobellesi ribadiscono la totale autonomia del movimento, “dopo i vari tentativi di strumentalizzazione da parte del sindacato degli autotrasportatori“ dichiarano e continuano “che nella fattispecie, a Campobello di licata, è rappresentativa del nulla.”
Una manifestazione per la Sicilia insomma, e perchè continua ad esser tenuta volutamente nel sottosviluppo, e non ad essere quello che è, il centro del mediterraneo.
Alla manifestazione saranno presenti i rappresentanti dei Licei ed Istituti Superiori di Campobello di Licata e Ravanusa.
Presente anche una rappresentanza di studenti universitari, Carmelo Mannarà, esponente del movimento studentesco a Palermo dichiara: “Oggi saremo in massa a Palermo a sostenere le ragioni del movimento e la dignità della Sicilia e dei siciliani, domani con una rappresentanza saremo anche in piazza XX settembre a Campobello di Licata”