“Nel momento in cui si chiedono sacrifici ai cittadini e l’Italia sta facendo di tutto per risollevarsi sembra quasi impossibile ridurre i costi della politica.
Nel 1993 con un referendum popolare venne abrogato il finanziamento ai partiti ma gli stessi partiti all’ insaputa dei cittadini hanno introdotto i rimborsi elettorali. Ed io mi chiedo come è possibile ridare credibilità alla politica? Purtroppo devo costatare che non c’è nessuna volontà e la riduzione tanto strombazzata dal parlamento si è ridotta a ben poca cosa.
Per non parlare della Sicilia dove il governo è fatto da tecnici che costano una cifra incredibile ai contribuenti come risulta da un indagine fatta dall’ Uil sui costi della politica. Credo che ormai non ci si possa permettere il lusso di perdere altro tempo e che occorra cominciare da subito a ridimensionare il tutto se vogliamo evitare che scoppi una guerra civile. Non si possono chiedere sacrifici a chi cerca giorno dopo giorno di sopravvivere mentre la casta tranquilla continua a mantenere i suoi privilegi.
Per il rilancio dell’ economia si deve iniziare con il tagliare i rami secchi riducendo i costi eccessivi della politica e intensificare la lotta alla evasione fiscale per ridare credibilità al Paese Italia.
Se ciò non dovesse avvenire ci inoltreremo in una stagione buia perché grazie alla legge elettorale ed ai politici disonesti la gente non andrà più a votare decretando in tal modo la fine della democrazia.” Lo ha detto Michele Cimino,deputato di Grande Sud intervenendo al convegno”Ridurre i costi della politica e rilanciare l’economia.” organizzato dallUIL .