Riceviamo e pubblichiamo in versione integrale una missiva da parte di nostro lettore che riteniamo possa aprire interessanti interrogativi .

Su un articolo de “La Sicilia” del 05 febbraio u.s., si legge che è in atto una polemica, tra i sindaci componenti l’Assemblea Consortile, sul nome del successore dell’avv. Calogero Meli, alla presidenza del Consorzio Acquedottistisco Tre Sorgenti.

È alquanto singolare come i sindaci consorziati al Tre Sorgenti, si accapiglino per trovare il nome giusto da proporre per la presidenza del Consorzio, e non si adoperino in maniera forte e decisa per far rispettare la volontà della gente, che ha votato un referendum per la ripubblicizzazione del servizio idrico, e trovare il modo, e, i fondi per far vivere il Tre Sorgenti, si perché sempre da fonti giornalistiche sappiamo che il tre Sorgenti non ha più una lira anzi un centesimo. Nel dicembre scorso l’Assemblea dei Sindaci, aveva votato un atto d’indirizzo sul diniego della consegna degli impianti al Gestore “Girgenti Acque”, per cui di fatto si è votato la permanenza del “Tre Sorgenti”. Fatto ancor più singolare è, che i Sindaci, sia quelli che hanno votato no alla consegna degli impianti, sia quelli che vivono nel girone dantesco degli ignavi e non si sono presentati a quella assemblea, non mettono una lira anzi un centesimo per la sopravvivenza del Consorzio, come dire “voglio che campi ma come te la vedi tu”. La legge e lo statuto del Tre Sorgenti prevedono che i comuni aderenti versino le quote di funzionamento, che dovrebbero servire al pagamento degli stipendi del personale, alla gestione della condotta, ai compiti istituzionali svolti da Consorzio, e nessuno è esonerato da questo adempimento di legge, né i sindaci che non vogliono la consegna, né quelli che vivono nel girone dantesco degli ignavi, né quelli che vorrebbero la consegna degli impianti, infatti le legge e lo statuto prevedono il versamento di tali quote fino a quanto si è soci del Consorzio, per cui chi non vuol pagare le quote di funzionamento basta che esca da socio del Consorzio e il gioco è fatto, del resto, più volte il sindaco di Grotte Paolo Pilato, e non solo lui per la verità, ha dichiarato di considerare il Consorzio un doppione della Girgenti Acque, con la differenza che la Girgenti Acque è una società privata non voluta dalla gente, dichiarato in forma palese e in larghissima maggioranza nel referendum del giugno scorso, il Tre Sorgenti è un Consorzio di Comuni: “ma del resto che se ne fanno i politici della volontà popolare, dinnanzi agli ingenti interessi dell’oro blu, cosa vuoi che sia la volontà popolare….” Pare ad esempio che il Comune di Canicattì, in una delle ultime sedute del Consiglio Comunale, abbia votato il mantenimento della partecipazione al Tre Sorgenti, pur sostenendo da sempre la consegna degli impianti; già la consegna degli impianti. Mi chiedo, da libero cittadino, quali impianti si debbano consegnare, il Gestore infatti sfrutta la condotta del Tre Sorgenti, si piglia l’acqua di cui il Consorzio paga le concessioni, fatturano detta acqua ai cittadini che la pagano, non versano al Consorzio una lira anzi un centesimo, di fatto la consegna è stata fatta in barba ai cittadini. Per cui si sta facendo morire il Consorzio pian piano, senza soldi non si va da nessuna parte, si vuole mettere il personale, almeno quello a tempo indeterminato, nelle condizioni di voler lo scioglimento del Consorzio, per, poter transitare in altri enti, svuotarlo del personale precario, del resto il posto fisso è monotono, meglio la disoccupazione fissa è più eccitante, qualche atto sconsiderato o roba del genere attira, per qualche minuto, l’attenzione della gente, dei mass media, per poi, in caso di approvazione del disegno di legge giacente in assemblea regionale sulla ripubblicizzaizone dell’acqua, riempirlo con gente nuova fresca, che se anche si annoia per la monotonia del posto fisso, si eccita in campagna elettorale, capisci a me….I o II Repubblica l’atteggiamento arrogante della politica è sempre lo stesso, ed al cittadino riamane solo di pagare le tasse, e subire supinamente le angherie della casta….