“Noi di Grande Sud, abbiamo presentato assieme al PDL e PID la mozione di sfiducia al governo Lombardo .Oggi leggo sui giornali che è stato fatto per una presunta alleanza politica con i predetti partiti. Niente di più falso e voglio spiegare i motivi che hanno portato noi di Grande Sud a presentare la mozione di sfiducia”. lo dice il deputato regionale di Grande sud, Michele Cimino. “Raffaele Lombardo- continua-presidente della Regione Siciliana e responsabile dell’MPA , Giuseppe Lupo,deputato e segretario regionale del PD , Antonello Cracolici, capo gruppo del PD all’Ars e l’avvocato Gaetano Armao, chiamato a svolgere il ruolo di assessore all’Economia della Regione Siciliana ed esecutore fallimentare della stessa,stanno scrivendo in questi giorni una delle pagine più nere della storia siciliana. Avulsi da una tragica realtà che li circonda,come recentemente si comportati i dittatori dei nostri amici tunisini e egiziani dell’altra sponda del mediterraneo,stanno portando la Regione Sicilia al fallimento e con essa tutta l’economia siciliana. A nulla è valso il richiamo del Presidente del Consiglio, Mario Monti, al presidente Lombardo,in occasione dell’incontro per il “movimento dei forconi”, ad un maggiore senso di responsabilità e a non continuare a chiedere soldi quando non si è in grado di spendere i miliardi dei fondi comunitari rimasti nei cassetti, con grave danno per gli agricoltori,per i pescatori, per citarne solo alcuni e per tutte le categorie produttive. Si tratta di sei miliardi e mezzo di fondi per il lavoro e per le imprese che in maniera criminale non vengono spesi per una assoluta incapacità di programmazione ed elementare organizzazione delle elefantiache strutture burocratiche a cui si aggiungono vergognosamente una pletora di consulenti “senza arte ne’ parte”. Lombardo dopo 4 anni di amministrazione ha il coraggio di dichiarare che individuerà i responsabili,ignorando il fatto che è lui l’unico e vero responsabile ,assieme ai citati compagni di cordata, per non avere messo la dirigenza della regione nelle condizione di potere funzionare a causa del continui trasferenti degli stessi in forza di inconfessabili motivi che non ci è dato di sapere. Tale questione assume toni ancora più inquietanti per la decisione della Comunità Europea di sospendere quei pochi finanziamenti richiesti a causa delle irregolarità riscontrate nelle procedure e degli insufficienti controlli,che ha costretto il governo nazionale a praticamente commissariarci con l’invio di ispettori e con danni ancora più gravi per la perdita di credibilità della regione siciliana nei confronti dei mercati finanziari e delle società di rating con conseguenti e più che probabili declassamenti che comportano ingenti perdite per le casse della regione a causa dell’indebitamento di circa sei miliardi della regione stessa e dell’aumento dei tassi di interesse. Quando ero io assessore alla programmazione grazie a Gabriella Palocci si è lavorato diversamente.

Sempre più spesso eminenti economisti cominciano ad accostare la Sicilia alla Grecia per il problema del debito della regione e sulle concrete possibilità di fallimento.

Un duro destino ci è stato riservato a noi siciliani,mentre infatti come italiani è aumentata la speranza con il governo Monti che l’Italia possa salvarsi dal disastro,come siciliani ci toccherà fallire a causa della incapacità del governo Lombardo di adottare tutti quegli interventi necessari a risolvere la crisi della Sicilia. Analogamente gravi sono le responsabilità del governo Lombardo in tema di tagli dei costi della politica .I riformatori conclamati ,come si dichiarano gli stessi Lombardo e Cracolici, hanno prodotto il nulla o peggio hanno presentato progetti irrealizzabili come per esempio l’ abolizione delle province e loro sostituzione con fantomatici consorzi. La realtà è che mentre nelle regioni a statuto ordinario del mezzogiorno nelle prossime elezioni amministrative di maggio saranno tagliati ben 2.277 “politici” negli enti locali,nella regione Sicilia in forza dello statuto speciale che Lombardo ha opposto,saranno 0 i posti tagliati, con la conseguenza che costringerà anche per questi motivi alcuni comuni a dichiarare il fallimento,come il comune di Comiso ha fatto in questi giorni. Il Governo Lombardo ormai non è più in condizione di tutelare il posto nemmeno negli enti pubblici,altro che tutelare posti di lavoro nel settore privato come il sindacato di riferimento del PD intendono far credere,organizzando marce per il lavoro e per lo sviluppo i cui destinatari della protesta dovrebbero essere praticamente loro stessi in quanto compartecipi dello sfascio,come il caso della formazione professionale siciliana ha dimostrato. A quali incredibili mistificazione i siciliani sono costretti ad assistere.

Questi sono i motivi e per questo chiedo ai miei colleghi, quando la mozione di sfiducia arriverà in Aula,al di là degli schieramenti di appartenenza,di ricordarsi che si sta assumendo di fronte al popolo siciliano la responsabilità di mantenere in vita un governo che obiettivamente ha fallito in ogni campo,tanto che il nuovo ragioniere generale ,Biagio Bossone ,viene da Roma ,suggerito dal governo Monti.

A titolo personale, per la cordiale e serena collaborazione che ha contraddistinto i nostri rapporti, prego il presidente Lombardo nell’esclusivo interesse del popolo siciliano,a farsi da parte ,ancor prima del dibattito sulla sfiducia ,come ha fatto con grande onore e dignità il presidente Berlusconi,per creare le condizioni di una nuova stagione politica,che sappia affrontare le sfide a cui saremo chiamati a brevissimo termine. Mi rifiuto di credere che il Presidente Lombardo, abbia perduto quella capacità di analisi politiche, che comunque ha contraddistinto il suo percorso di uomo politico nel passato, sempre attento alle dinamiche che la società e l’economia di volta in volta hanno presentato. Per una volta e per una volta sola ,presidente,metta la Sicilia prima di tutto”.