Non piace l’emendamento che rende l’Imu più leggera per le imprese agricole. Dalle organizzazioni di settore arriva una valanga di critiche che compatta Coldiretti, Cia, Copagri e la stessa Confagricoltura il cui presidente, Mario Guidi, dice: “è un segnale di attenzione ma non basta”.
La modifica proposta dalla maggioranza e che dovrebbe andare in votazione la prossima settimana, “non è ottimale ma va nella direzione giusta” replica il ministro delle Politiche agricole Mario Catania, e dal Forum di Confagri a Taormina aggiunge: “capisco l’insoddisfazione delle associazioni ma il testo è il risultato di un compromesso con il ministero dell’Economia molto complesso. Ma io – aggiunge Catania – sono soddisfatto. Avevamo detto che saremmo intervenuti e lo abbiamo fatto. E non è detto che il testo non possa essere migliorato nei vari passaggi”.
“Un intervento che non deve sembrare dilatorio – osserva il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera intervenuto al Forum – occorre infatti prima completare la revisione del catasto agricolo”.
Molto meno soddisfatte le organizzazioni agricole. “Giudizio sospeso” per la Coldiretti, anche se il presidente Marini ricorda che era prevista “la reintroduzione delle franchigie”. Dura la Cia: “le proposte non rispondono per nulla alle attese e non sono coerenti con gli impegni assunti dall’esecutivo al tavolo di confronto con le organizzazioni”, e promette mobilitazioni di piazza. Una beffa, per la Confeuro, mentre per Guidi per migliorare la tassa stimata in almeno 1,3 miliardi di oneri in più per le imprese, “c’è ancora molto da fare, manca la garanzia di un gettito agricolo certo e definitivo”.