Si abbatte di nuovo, per la seconda volta nell’arco di pochi giorni, la scure del commissario dello Stato, Carmelo Aronica, sulle manovre economiche del governo regionale guidato da Raffaele Lombardo. Oggi è stato “censurato” il ddl, approvato dall’Ars nella seduta dello scorso 27 aprile, che prevede un mutuo di 558 milioni.
Con questo provvedimento la Regione aveva aggirato la precedente impugnativa che aveva cassato ottantadue commi della Finanziaria, tra cui quello che prevedeva un mutuo che però non specificava la destinazione delle risorse. I fondi sarebbero stati destinati a pagare gli stipendi di 27 mila forestali e dei mille dipendenti dell’Ente sviluppo agricolo, che adesso sono a rischio. Per il commissario dello Stato queste spese non si possono coprire facendo ricorso a un mutuo, che può essere attivato solo per investimenti.
Le opposizioni chiedono ora le dimissioni della giunta. E lanciano bordate contro Gaetano Armao definito “il leader indiscusso della finanza creativa, l’onnipresente assessore al tutto” dal coordinatore provinciale di Palermo del Pdl, Francesco Scoma. “Non ci sono parole per denunciare – afferma il presidente dei senatori dell’Udc e segretario regionale del partito, Gianpiero D’Alia, – ancora una volta l’atteggiamento arrogante del governo regionale e della sua maggioranza la quale, anzichè seguire la strada tracciata dal Commissario dello Stato, persevera nell’intento velleitario di aggirare i vincoli di bilancio per mantenere volumi eccezionali di spesa improduttiva”.
Che farà l’Ars adesso per correre ai ripari? “Verrà nei prossimi giorni in aula promulgata – dice Riccardo Savona, presidente della commissione bilancio dell’Ars – la legge che autorizza un mutuo di 200 milioni per creare opere infrastrutturali, senza più i 365 milioni che erano destinati agli interventi per i forestali e l’Esa”. “Era comunque – aggiunge – questa contestata una procedura già utilizzato per garantire l’attività di questo settore. Adesso dovremo cercare i fondi per garantire soprattutto l’attività di prevenzione degli incendi in vista della stagione estiva”.
Il presidente della Regione siciliana denuncia una lesione dell’autonomia statutaria. Ed è per questo che ha deciso di avvalersi dei poteri attribuiti dallo Statuto e promulgare integralmente la legge “Autorizzazione al ricorso ad operazioni finanziarie” nonostante l’impugnativa avanzata dal Commissario dello Stato. “Nel pieno convincimento che le scelte normative approvate dall’Ars, oltre che legittime, rispondano in modo efficace alle esigenze di comparti essenziali dell’amministrazione e del territorio – dalla forestazione, agli interventi infrastrutturali – il governo regionale – afferma una nota – ha quindi assunto la determinazione di promulgare la legge, a difesa delle competenze legislative della Regione siciliana, in relazione all’infondatezza dei rilievi avanzati dal Commissario dello Stato”.
“Tra l’altro – continua la nota di Palazzo d’Orleans – nell’impugnativa si censurano le modalità con cui la Regione siciliana intende finanziare i propri investimenti in materia di prevenzione e manutenzione straordinaria del patrimonio boschivo”. Per Lombardo: “Si tratta di rilievi privi di pregio, poichè le scelte legislative dell’Assemblea regionale siciliana, oltre ad essere in piena armonia con le normative e i regolamenti comunitari, attingono anche al principio della ‘somma urgenza’ legata ad interventi di carattere straordinario. Per queste ragioni, la promulgazione integrale della legge appare un atto doveroso e costituzionalmente corretto”. “È l’ulteriore occasione – commenta il Presidente – per rilevare l’ingerenza sempre più invasiva del Commissario dello Stato, perniciosamente lesiva dell’Autonomia statutaria conquistata dal popolo siciliano”.