“Probabilmente nel giugno del 1992 c’è stata una trattativa tra Mori e Ciancimino, ma Mori, senz’altro, non aveva il potere di prendere decisioni, eppure questa vicenda è tuttora sotto inchiesta mentre nessuno parla della capitolazione, della resa dello Stato, in cambio di niente, con l’autore che è un reo confesso”.

L’ex Guardasigilli Claudio Martelli fa riferimento alla decisione del suo successore, Giovanni Conso che tolse circa 400 boss mafiosi dal 41 bis, ossia dal carcere duro. “Come è potuto accadere che un ministro della Giustizia abbia preso una decisione del genere nel silenzio totale del Paese, delle istituzioni e della stampa – ha proseguito Martelli intervenendo alla presentazione del libro sulla mafia appena scritto dall’ex ministro dell’Interno Vincenzo Scotti – e vorrei proprio sapere chi disse, allora, a Conso, delle divergenze tra la linea di Provenzano e quella di Riina che, nel 1992, erano solo congetture delle quali parlavano in pochi”.

Martelli – che ha parlato nella sala conferenze di Piazza Montecitorio, insieme ad altri ospiti e all’autore del libro – ha ricordato che Conso, alla Commissione Antimafia presieduta da Giuseppe Pisanu, ha detto “io e solo io ho deciso di togliere centinaia di mafiosi dal 41bis, nella convinzione che in questo modo si sarebbero fermate le stragi portando l’ala moderata a capo di Cosa Nostra e mettendo da parte la fazione stragista con buona pace dei moderati italiani!”.

Sempre con riferimento alle dichiarazioni di Conso sulla dismissione del 41bis dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio, Martelli ha insistito a dire – molto applaudito dalla platea – che “ci sono autostrade investigative non praticate!”. Infine l’ex Guardasigilli ha auspicato che la commissione Antimafia “torni presto sul tema della trattativa Stato-mafia”. Insieme a Scotti e Martelli c’erano anche il procuratore antimafia Pietro Grasso, l’ex ministro degli Esteri Franco Frattini, il senatore Raffaele Lauro. Moderava Stefano Folli del Sole 24 Ore