Anche se alla fine dell’estate, qualche risultato comincia a mietersi alla villa comunale. Dopo reiterate proteste, esposti in Procura, feroci lamentale espresse, principalmente, attraverso le colonne di questo giornale, finalmente la macchina comunale si è messa in moto raccogliendo i primi risultati. Tutto quanto poteva farsi prima e avremmo evitato di offrire agli utenti e ai “turisti” un’immagine da terzo mondo di questa città.

Viene logica una riflessione da farsi:

“Quando si vuole i problemi, si risolvono, basta un po’ di buona volontà e il viscerale desiderio di rendere questa città più vivibile!”

Per quanto concerne le lordure che sono state una presenza costante di questa estate 2012, e il verde lasciato morire giorno dopo giorno, le cose sono davvero cambiate alla villa comunale. Di tutto questo deve essere dato merito a due persone che con fatica e insistenza hanno trasformati tutti gli spazi da immondezzaio a ambienti puliti e consoni a luoghi frequentai da gente civile. Di questo bisogna ringraziare, un operatore ecologico della dedalo ambiente di origine tunisina, sposato e abitante in questa città, che con insistenza e dedizione quasi personale ha passato la scopa in tutti i vialetti e dentro gli spazi delle aiole restituendo al parco cittadino la sua dignità. Forse era il caso di trovare le persone giuste al momento giusto! Il secondo intervento meritorio è quello del giardiniere del Comune che ha operato quasi un intervento chirurgico sui prati secchi facendo ritornare il verde ovunque. Per questo un grazie, penso, vada da parte dei cittadini che amano la villa di Canicattì, anziani e bambini!

Assieme alle cose positive appena dette bisogna non dimenticare, però, che la villa conserva ancora i suoi atavici problemi, di cui spesso abbiamo parlato e che per sintesi vogliamo ricordare, affinché si arrivi ad una immediata risoluzione.

1. Orinatoio all’aperto

2. Verde mancante

3. Illuminazione carente

4. Zampillo della vasca

5. Ex bar abbandonato

6. Sistemazione e moltiplicazione dei sedili

7. Risistemazione delle sanpietrini

8. in ultimo, ma non per ultimo, la defecazione cui si assiste.

(S.c.)