Sarà oggetto di trattativa col governo Monti, in un incontro previsto per domani col ministro dell’Economia Vittorio Grilli, la vicenda del blocco dei pagamenti alle imprese siciliane deciso dalla Regione per rispettare il Patto di stabilità e per garantire gli stipendi di forestali e precari.

L’Ance Sicilia ha chiesto di partecipare all’incontro per rappresentare al ministro, assieme all’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, la gravità della situazione.

E l’associazione dei costruttori edili, in vista del vertice a Roma, lancia un appello a tutti i parlamentari nazionali eletti nell’Isola affinché sostengano la vertenza finalizzata a scongiurare il default finanziario della Regione che avrebbe gravi conseguenze non solo sull’economia e sulle imprese siciliane, ma anche sulla tenuta dei conti dello Stato.

Ricevendo oggi a Palermo una delegazione dell’Ance Sicilia, guidata dal presidente Salvo Ferlito, l’assessore Armao ha spiegato che non c’è un problema di mancanza di risorse in bilancio, anzi è il contrario: il Patto di stabilità impedisce di pagare, pur avendo ingenti finanziamenti disponibili.

Per questo, così come avvenuto per la Lombardia (fondi per il trasporto pubblico locale) e per l’Emilia Romagna (fondi per la ricostruzione post-sisma), la Regione siciliana chiederà al governo Monti di escludere dal Patto di stabilità i fondi Fas, quelli del trasporto pubblico locale e quelli di Protezione civile per alcune emergenze, quali quelle di Giampilieri e della discarica di Bellolampo, al fine di accrescere impegni di spesa e pagamenti.

“E’ in gioco il futuro dei lavoratori e dell’intero popolo siciliano – ha dichiarato il presidente regionale dell’Ance, Salvo Ferlito – è giunto il momento che i nostri parlamentari nazionali si occupino finalmente e in maniera forte di questi problemi, che onorino il mandato ricevuto dagli elettori”.

Nell’immediato, l’assessore Armao ha lasciato intravedere la possibilità concreta di innalzare gli impegni di spesa e i pagamenti dell’assessorato alle Infrastrutture, al fine di accrescere parzialmente la capacità di saldo di lavori già eseguiti dalle imprese edili.