Un docente di diritto civile dell’ateneo palermitano, un sindacalista della Cgil, un regista sceneggiatore e attore di fiction, una sociologa e un avvocato di parte civile in diversi processi per mafia: dal primo maxi processo di Palermo per i familiari del Generale Dalla Chiesa, a quello per l’omicidio del giudice Chinnici o quello per l’uccisione del giornalista Giuseppe Fava.

Sono i primi cinque componenti della squadra di governo che affiancherà il candidato governatore della Sicilia Claudio Fava per Sel, Idv, Fds, Verdi e Altra Storia, se sarà eletto presidente della Regione. I nomi sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa a Palermo.

Si tratta del giurista e professore Luca Nivarra, che avrà la delega all’ambiente e territorio, del medico Renato Costa, che reggerà l’assessorato alla Salute; dell’artista Ninni Bruschetta, che avrà la delega ai Beni culturali. Alla studiosa di scienze sociali Lia Fassari, andrà, invece, la delega alla Formazione, quella al Decentramento e partecipazione all’avvocato Adriana Laudani.

“Non ci saranno assessori veicolati dai partiti – promette Fava -; potranno avere magari una tessera in tasca, ma non saranno veicolati dai partiti. Della mia squadra faranno parte anche altre donne”. Andando ai contenuti del programma, Fava propone di ridurre il numero dei parlamentari dagli attuali 90 a 60, ridenominadoli consiglieri e non deputati, e di ridurre i costi della politica.

“Non percepirò un centesimo in più – dice riferendosi a un’eventuale riduzione dell’indennità di governatore – del meno pagato dei presidenti delle altre Regioni”. Agli altri candidati, poi, chiede di rendere note pubbliche e trasparenti le spese della campagna elettorale. “Noi abbiamo aperto un conto corrente a giugno, speso già circa 22 mila euro – sottolinea -. Complessivamente arriveremo a 35-40 mila euro per cinque mesi di campagna elettorale”.