Dopo l’ultima puntata del programma televisivo Report, sembra essere calato il sipario sull’Italia dei Valori. Antonio Di Pietro appare intenzionato a sciogliere il movimento, nonostante il dissenso di due “colonnelli” come De Magistris e Donadi che lo invitano a farsi da parte. Ma è a questo punto che appare Beppe Grillo, il quale offre una sorta di salva-condotto verso il Quirinale per il leader dell’Idv.
Che sarebbero finiti insieme era preventivabile, entrambi si ergono a esponenti dell’antipolitica. Anche se Di Pietro e il suo Idv, negli ultimi tempi, sembravano vicini a lasciarsi assorbire dalla partitocrazia e dalle logiche di Palazzo. Finisce qui, di conseguenza, ogni possibile prospettiva di alleanza tra Pd e dipietristi. L’apertura di Grillo a Di Pietro dischiude scenari interessanti per l’elettorato: i cittadini delusi dall’attuale classe politica intravedono in questo modo una coalizione in grado di farsi carico del malcontento generale. La proposta grillista vorrebbe Di Pietro candidato al Quirinale, se si avverasse, sarebbe una vera svolta per la politica italiana.
Le elezioni in Sicilia hanno decretato la vittoria dell’astensionismo, quindi il trionfo di quel sentimento di disgusto presente attualmente nell’elettorato. Grillo, nonostante l’ottimo risultato, non è riuscito a superare i tradizionali candidati della vecchia partitocrazia. Quello che mancava al M5S era un alleato in grado di dare concretezza e prospettive politiche in grado di andare oltre alla canalizzazione del semplice voto di protesta. Insomma una vera e propria coalizione che rischia di destabilizzare davvero l’attuale classe politica.
Forse è giunta l’ora per i dinosauri della politica di prendere atto che Grillo non è una meteora, di conseguenza attraverso l’alleanza con Di Pietro, potrebbe davvero puntare al governo nazionale; giacché adesso avrebbero anche un candidato per il Colle. Certo non sarà facile la convivenza tra due individui dal carattere molto simile: empatici quanto egocentrici. Tuttavia se è vero che nel corso degli anni sono riusciti a convivere nell’attività di governo democristiani e comunisti, non vedo perché Di Pietro e Grillo non dovrebbero riuscire a raggiungere quegli equilibri che consentano una compatibilità politica duratura.
Fabrizio Vinci
http://ilmarenero.blogspot.it/