Le somme riportate nella documentazione in nostro possesso sono variabili anche cronologicamente: dal 2003 al 2006 l’amministratore delegato percepiva 6mila euro lorde, 3.209 euro il presidente, 2.407 euro  il vice presidente e 1.444 euro i consiglieri. A questo è seguito una breve parentesi con i sindaci a guidare l’Ambito a costo zero e un successivo ritorno alle indennità, sebbene fortemente ridotte.

Iniziamo dall’amministratore delegato dal primo febbraio 2003 e i 15 maggio 2006, ovvero Pietro Lucchesi, il quale ha percepito 6mila euro al mese per un totale di 240mila euro  lorde per 41 mensilità, cui si deve aggiungere un mese da consigliere, ovvero il gennaio 2003. Lucchesi, tra l’altro, è anche dirigente generale della Dedalo. Il suo stipendio al momento non è ancora pubblicato sul sito istituzionale dell’Ente, ma ci rivelano superare ampiamente i 100mila euro annui. Il presidente dal 1 gennaio 2003 al luglio del 2006 è stato invece Pietro Montanti, stipendio mensile 3.209 euro, 44 mensilità, totale percepito  141.196 euro. Vicepresidente solo per un anno, ovvero il 2003, Francesco Provenzani, indennità mensile 2.407 euro,  28.884 euro lorde in un anno. Tutti “fermi” a 1444 euro mensili, ovvero 17.328 euro annue i consiglieri Francesco Sedino, Francesco Lazzaro, Francesco D’Orsi e Salvatore Pacinella, in carica dal 2003 a metà del 2006. Un anno in meno per Domenico Falco, consigliere solo dal 2004 al 2006. Nel luglio di quell’anno nel Cda entrano i sindaci dell’Ambito. Alla presidenza va Mariagrazia Brandara, allora sindaco di Naro, alla vicepresidenza ex sindaco di Palma di Montechiaro Rosario Gallo, e gli allora sindaci di Ravanusa, Canicattì e Licata, Giuseppe Bonaventura, Vincenzo Corbo e Angelo Biondi, l’ ex vice sindaco di Camastra Alessia Di Caro, Angelo Cascia e il componente del CdA designato dal presidente della Provincia, Filippo Arcieri, che è l’unico ad avere percepito indennità, ridotta però a 1098 euro mensili. Il Cda dei sindaci è però solo una parente, e nei primi mesi del 2008 lascia il posto ad un consiglio di amministrazione “a pagamento”. Alla presidenza subentra Filippo Arceri, che dal 29 febbraio 2008 al 1 ottobre 2009 ha percepito 2.290 euro al mese, mentre consiglieri diventano, tutti a 1.057,10 euro al mese (sempre importi lordi), Rosario Miceli, Angelo Rizzo, Vincenzo Graci, Gioacchino Allegro, Angelo Amato e Giovanni Milazzo. Il loro incarico termina però nell’ottobre del 2009. Da quel mese e fino a dicembre dello stesso anno subentrano Antonio Cucurullo e Salvatore Ministeri – 1057, 10 al mese  lordi fino al 31/12–. In quell’anno, tra novembre e dicembre, viene nominato presidente  prima il sindaco di Campobello di Licata Michele Termini, ad indennità zero, e poi il consigliere Rosario Miceli (1057 euro al mese fino al 19/11 e 2.290 euro dal 20/11 al 31/12), il quale viene confermato nello stesso ruolo anche per il 2010 e il 2011, finché non viene nominato commissario. In quei due anni il Cda si riduce a tre nomi, con Miceli presidente, Ministeri vicepresidente e Cucurullo consigliere, tutti e due a 1.057,10 euro al mese.
Gioacchino Schicchi