I finanzieri del Nucleo pt di Agrigento hanno eseguito una complessa attività di polizia giudiziaria e tributaria, articolatasi su quattro distinti filoni investigativi, nei confronti di un soggetto che esercitava la professione di avvocato.
Le risultanze emerse hanno permesso di denunciare alla locale Procura della Repubblica l’avvocato il quale, per l’attività professionale svolta è risultato essere evasore totale, cioè un contribuente completamente sconosciuto al fisco.
L’attività ha preso spunto dall’esecuzione di una indagine di polizia giudiziaria (coordinata dal Sostituto Procuratore della Procura di Agrigento, dr. A. BIANCHI) delegata a seguito di una denuncia sporta da un soggetto il quale segnalava che il professionista avrebbe preteso interessi particolarmente elevati a fronte di un prestito di denaro ricevuto. Durante la ricognizione dei luoghi riconducibili al predetto professionista si riscontrava la presenza di un appartamento adibito a studio legale dello stesso.
La trasversalità dell’azione repressiva svolta dalla Guardia di Finanza ha consentito di chiarire anche che l’avvocato era soggetto sconosciuto al fisco quale libero professionista, in quanto non era in possesso del numero di partita iva né aveva istituto registi contabili e redatto documentazione fiscale. L’attività ispettiva ha riguardato il periodo temporale dal 2006 al 2011. Per questo motivo, le Fiamme Gialle hanno intrapreso una serie di mirate indagini finanziarie nei confronti del professionista per ricostruire il volume d’affari ed il reddito, in quanto l’uomo non è stato in grado di giustificare adeguatamente i movimenti finanziari.
Al termine delle attività di verifica, i militari hanno recuperato a tassazione redditi per oltre 500 mila euro ed IVA non corrisposta all’erario per 75 mila euro. Per il professionista è scattata la denuncia per omessa presentazione di dichiarazione fiscale.
Inoltre, le attività investigative esperite facevano emergere anche fattispecie penalmente rilevanti con riferimento a falsificazione di firme apposte su assegni negoziati dal professionista ed emessi a favore di ignari beneficiari, i quali si erano rivolti al predetto avvocato al fine di farsi patrocinare cause di risarcimento danni a ristoro di sinistro subito.
E’ stato infine anche accertato che l’avvocato “evasore totale” ha esercitato nel periodo temporale 2006-2011 la professione di insegnante di ruolo presso 9 Istituti scolastici pubblici nella provincia di Agrigento, sia scuole primarie che secondarie, ai quali non ha richiesto la prevista autorizzazione necessaria per i pubblici dipendenti che svolgono anche professioni di lavoro autonomo.
Per questa ultima violazione è stata investita la componente specialistica della Guardia di Finanza, il Nucleo Speciale Pubblica Amministrazione di Roma il quale ha delegato mirate attività di controllo, tuttora in corso, volte a sanzionare anche tutti i soggetti che, loro malgrado, si sono rivolti al professionista. L’ammontare dei proventi provenienti dal “doppio lavoro”, svolto dal pubblico dipendente può essere ricondotto al valore complessivo dei compensi percepiti “in nero”, che come detto ammontano ad oltre 500.000 euro.