Abbiamo intrapreso questo viaggio, attraverso il quale stiamo esaminando quello che sta caratterizzando l’era moderna. Bisogna dire che parlarne, per certi versi, è abbastanza semplice, diventa molto complesso tentare di tracciare, suggerire o al limite semplicemente immaginare le ipotetiche, oserei dire utopistiche, soluzioni.

Qual è il pensiero più frequente che ognuno di noi, ogni giorno, sistematicamente ha?


Uno dei principali bisogni di ogni essere umano, è alimentarsi, infatti è inutile parlare di crisi, visto che sono sorte altre priorità. Pare, tra l’altro, che il problema crisi sia stato accantonato, perché come dice qualcuno: “La crisi è passata, … adesso è iniziata la fame”.

Ovviamente sono dottrine di pensiero come, ad esempio, chi pensa che per risolvere il problema della febbre alta, bisogna fare una doccia fredda. In effetti passa la febbre, ma viene la polmonite. Probabilmente per esprimere meglio il concetto, dovremmo chiedere aiuto a Shakespeare o magari a Freud.

Purtroppo non siamo dei filosofi, quindi torniamo al nostro discorso; pare che si stia vivendo un periodo di confusione , scoraggiamento, si accavallano i pensieri, si inebria la mente e proprio per questo, la più grande preoccupazione non è rappresentata dal fattore crisi o fame. La crisi, essendo un fattore ciclico, che ha caratterizzato diverse ere, prima o poi passerà, magari non si sa quando è come; la fame, in qualche modo si riuscirà a combattere, ma la cosa che preoccupa maggiormente è il danno psicologico e forse irreversibile che, tutto ciò, sta creando in ognuno di noi, specialmente nei più giovani.

Proviamo a guardare insieme quello che succede quotidianamente nelle nostre case nelle nostre città un po’ in giro a destra e a manca.

Cosa notate? Noia, stress, nervosismo, apatia … a volte anche disperazione, sembrano le avvertenze o le controindicazioni dei farmaci che utilizziamo; se poi volete trovare qualche altro termine, provate ad interrogare il vocabolario della lingua italiana o magari andate su wikipedia e troverete decine di sinonimi.

Vi rubiamo ancora qualche altro minuto ed attraverso qualche altro esempio, vediamo insieme come sono cambiate le cose da un decennio a questa parte:

– Provate a ricordare, qualche tempo fa, come si acquistavano i generi alimentari e quando si entrava nei supermercati;

– Quante volte al mese si usciva per andare in pizzeria o in giro per la città e per le città;

– Come, quando e quanti vestiti si compravano per voi, la vostra famiglia o per amici e parenti;

– Quante volte e quanti regali si facevano per familiari, amici vicini e lontani, conoscenti e dirimpettai;

Ci fermiamo qua, proprio per non annoiarvi e concludiamo con delle affermazioni che ci faranno riflettere:

– Oggi fare la spesa al supermercato significa spendere cento euro per uscire col carrello vuoto, contro le cinquanta mila lire che si spendevano una volta per riempire il carrello compreso le sciocchezze;

– Si andava in pizzeria tre volte a settimana, qualcuno ogni sera, oggi forse una volta ogni tre mesi;

– Si compravano vestiti e quant’altro senza rendersi conto di cosa e quanto costavano, mentre oggi quando si entra in un negozio che ha iniziato gli sconti ad inizio stagione ed adesso pratica il 50 + 20% gli si chiede un ulteriore “carezzina”;

– Una volta, se qualcuno chiedeva di battezzare o cresimare il proprio figlio rappresentava un onore per il padrino, oggi è solo un onere che aggiunto alle altre tasse diventa quasi una maledizione.

– “Far bene l’amore fa bene all’amore” la famosa frase che inorgogliva gli innamorati; oggi, per paura che il bambino venga al mondo con la tratta in mano, si evita anche quello.